Il 30/11/2020 mio marito ha acquistato una Dacia Dokker usata da
un rivenditore in provincia di Monza.
Poiché noi siamo della provincia di Varese, il rivenditore ci ha
fatto sottoscrivere una assicurazione garanzia auto (Moovie srl)
in modo tale che in caso di guasto con fermo della macchina non
fosse necessario portare con il carro attrezzi l’auto fino da lui
ma bensì si potesse rivolgersi a qualunque meccanico.
Il 15 gennaio abbiamo avuto il primo guasto: un problema alla
pompa della benzina. Moovie, in seguito al preventivo richiesto,
accetta la domanda di danno ma oltre a valutare il costo della
manodopera al ribasso decide che il pezzo di ricambio sarà
fornito da loro. E così siamo tornati in possesso della nostra
auto dopo 10 giorni dal guasto.!
Il 10/2/2021, dopo aver percorso neanche 400 km in tutto da quando
l’abbiamo comprata, l’auto non parte di nuovo. Si pensava a un
problema di batteria. L’elettrauto da noi interpellato dopo vari
controlli e verifiche è giunto alla conclusione che il guasto è
dovuto alla centralina motore ma che non si riusciva a capire
quale fosse la causa per cui era meglio affidarsi ad una officina
della Dacia in modo di verificare con i software dedicati la causa
e procedere poi con la sostituzione con la sicurezza che il guasto
non si ripresenti di nuovo. Costo intorno ai 1500€!
Incazzati neri ( la garanzia Open da noi sottoscritta risponde al
massimo sino a 1000€) e sempre più delusi (abbiamo scoperto che
l’auto ha tre precedenti invece di uno come garantito) il 12/2
abbiamo inoltrato il preventivo alla Moove.
Nel giro di qualche ora riceviamo una telefonata dal venditore
(redarguito dall’assicuratore suo amico) nella quale insinuava
ipotetiche manomissioni, chiedeva che gli si portasse l’auto per
verificare e ha preteso il nome dell’officina presso cui si
trovava l’auto. Dopo aver parlato con l’elettrauto non ha più
richiamato, ma l’assicurazione, che sul suo sito asserisce che
l’autorizzazione a procedere viene rilasciata entro le 24 ore dal
ricevimento dei documenti richiesti, ha fatto passare quattro
giorni prima di richiedere, il 16/2, dopo nostro sollecito,
ulteriore documentazione da noi prontamente evasa in giornata. Ha
fatto passare altri 4 giorni (il 20/2 sabato pomeriggio) per
inviare un’email nella quale ci chiede di far smontare, imballare
il pezzo e avvisarli per il ritiro dopodiché provvederanno alla
revisione, per la quale occorreranno 7/10 gg, e che tutte le altre
spese saranno a carico nostro.
Ci sentiamo ostaggi in balia di questo assicuratore! So che il
nostro primo interlocutore potrebbe essere il venditore, ma mio
marito non ci vuole avere più niente a che fare.
Pensavo di rispondere con una mail il cui testo vi allego a parte.
Non sono però sicura se a termini di legge sono nel giusto e nel
caso avessi ragione se quanto sopra possa essere sufficientemente
incisivo affinché si risolva tutto al più presto.
In attesa di un vostro consiglio, Vi ringrazio e Vi saluto
cordialmente
Rosella, dalla provincia di VA
Risposta:se si esclude il ricorso legittimo alla garanzia legale con la quale il venditore è obbligato a fornire assistenza sui difetti di conformita' del prodotto, non rimane che opporsi alle eventuali inadempienze contrattuali dell'assicuratore, facendosi valere con una lettera raccomandata A/R o PEC di messa in mora:
http://sosonline.aduc.it/scheda/messa+mora+diffida_8675.php
dando seguito alle rimostranze espresse nel suo allegato.
Nel caso in cui la società non accolga la sua richiesta, può scegliere se attivare un tentativo di conciliazione stragiudiziale presso la camera di commercio o il Giudice di Pace, oppure adire le vie legali. Qui le schede sull'argomento:
http://sosonline.aduc.it/scheda/conciliazione+camera+commercio_11797.php
http://sosonline.aduc.it/scheda/giudice+pace_15959.php