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Sosta regolamentata a Milano
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Lettera 
16 ottobre 2018 0:00
 
Buongiorno, scrivo in merito al tema dell’introduzione della sosta regolamentata nelle zone del comune di Milano.
Il Comune ha definito indistintamente TUTTE le zone interne alla cerchia filoviaria, ed anche alcune delle zone esterne, ZPRU, ovvero “zone di particolare interesse urbanistico”. In queste zone TUTTI i parcheggi che prima erano liberi ora sono delimitati da strisce blu (a pagamento) o gialle (per residenti della zona). Non vi sono aree di sosta libera. La tariffa per le strisce blu varia da €4,30 nel centro, a 2€ nelle zone più esterne.
Il Comune afferma di aver istituito questa politica di pagamento per disincentivare il traffico delle auto, e di aver potenziato i parcheggi al limitare della città, ma in ogni caso non sono sufficienti per accogliere la massa dei pendolari che arrivano a Milano ogni giorno con l’auto.
MI riferisco soprattutto ai lavoratori che provengono da fuori città e NON possono per motivi logistici utilizzare i mezzi pubblici, perché risultano in alcune zone estremamente scomodi e allungano i tempi di percorrenza a dismisura, impedendo di gestire le entrate/uscite da scuola di figli in età scolare nelle zone di provenienza. Quindi questo provvedimento colpisce soprattutto i lavoratori che vengono da fuori città con figli piccoli, con un salasso da 400 euro al mese, nel caso non si potesse usufruire dei mezzi pubblici. Chi abita già nel territorio di Milano è agevolato dalla capillarità del trasporto pubblico locale, ma per chi viene dall’hinterland come me, è un disastro, potrei metterci anche 2 ore con i mezzi, a fronte di 45 minuti in auto.
L’azienda presso cui lavoro (azienda di telecomunicazioni con più di 1300 dipendenti, fondata ben prima che venisse imposto il balzello sul posteggio) ha tentato di sedersi ad un tavolo con il Comune, per cercare almeno di ottenere un abbonamento agevolato per i dipendenti, ma non c’è stato nulla da fare. Il quartiere in cui si trova è tutt’altro che “ZPRU”: non vi sono monumenti di interesse, non è centrale, non ci sono particolari condizioni di traffico.
Già più di 10 anni fa (2007) il Codacons aveva fatto ricorso al TAR contro l’istituzione delle strisce blu (https://codacons.it/consumatori-contro-le-strisce-blu-ricorso-al-tar/ oppure http://www.affaritaliani.it/milano/codaconsMI_pg_1.html), tuttavia non so come sia andata a finire; ho provato a chiedere ma il Codacons non mi risponde... magari voi riuscite a capirlo?
Per farla breve, mi chiedo quindi cosa potremmo fare, come lavoratori, come cittadini (molti colleghi sono di Milano), come dipendenti di una grande azienda, come associazioni sindacali, per convincere il comune a scendere a patti, almeno su qualche tipo di abbonamento agevolato, che ad oggi è concesso solo ai lavoratori turnisti ed esercizi di somministrazione
(http://www.comune.milano.it/wps/portal/ist/it/servizi/mobilita/so
sta_parcheggi/sosta_non_residenziale).
Grazie,
Margherita, dalla provincia di MB

Risposta:
ci pare meritoria l'iniziativa dell'azienda e della rappresentanza sindacale per sollecitare al comune una ulteriore riflessione sui disagi che i lavoratori pendolari vengano a subire nel reperire aeree di sosta lunga in prossimita' del luogo di lavoro. Non conosciamo le motivazioni con le quali la PA, responsabile della doverosa funzione di controllo del traffico veicolare, resista alle richieste di concessione di abbonamenti agevolati ne' se, d'altro canto, l'azienda sia in grado di ammortizzare, almeno in parte, i costi giornalieri altrimenti sostenuti dal singolo lavoratore per parcheggiare l'auto.
Non vediamo pero' soluzioni alternative alla paziente ricerca di un compromesso, da ricercare promuovendo una petizione popolare a firma dei colleghi interessati e dei dipendenti di altre ditte che in prossimita' subiscono lo stesso evidente disagio economico.
 
 
 
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