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Bolletta conguaglio GAS
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Lettera 
20 marzo 2018 0:00
 
Buongiorno
allego alla presente la bolletta di conguaglio Gas che da quel poco che ho capito doverebbe essere dal 2011 ad oggi.
La domanda è: "provvedo al pagamento perché dovuto o è un abuso?".
Ringrazio anticipatamente e porgo distinti saluti.
Andrea, da Roma (RM)

Risposta:
Quando i fornitori per un certo numero di anni non emettono fattura, solitamente al cliente arriva poi una fattura di importo esorbitante a fronte della quale spesso la rateizzazione che viene proposta e' comunque onerosa.
E' bene sapere che in questi casi siamo di fronte ad un inadempimento del contratto rispetto all'impegno del fornitore relativamente ai tempi di fatturazione (per le utenze a maggior tutela le cadenze sono bimestrali o quadrimestrali, per quelle del mercato libero possono anche essere più ampie ma di solito almeno annuali). In più potrebbe non essere stato rispettato il termine di prescrizione che e' di due anni.
In primo luogo sarà necessario replicare in forma di diffida alla richiesta di pagamento, con altrettanta raccomandata A/R o PEC, intimando lo storno degli importi prescritti. Nella medesima diffida si potranno chiedere, se applicabili, anche gli indennizzi previsti dalla normativa, nonché il risarcimento del danno, come sopra già visto.
Successivamente, qualora il distributore continui ad esigere il pagamento dei consumi prescritti, l'utente potrà fare un tentativo obbligatorio di conciliazione all'AEEG, senza necessità di alcun tipo di assistenza legale.
Qualora infine anche dopo il reclamo ed il tentativo obbligatorio di conciliazione il distributore continui a pretendere il pagamento, ci si potrà rivolgere al giudice competente (giudice di pace per importi prescritti inferiori a 5.000 Euro, al Tribunale per importi superiori a 5.000 Euro) per richiedere sia l'annullamento delle fatture per intervenuta prescrizione, sia il risarcimento degli eventuali danni patrimoniali e non patrimoniali. Si ricorda in proposito che per le controversie di valore inferiore a Euro 1.100 ciascuno può stare personalmente in giudizio davanti al giudice di pace senza l'assistenza di un legale.
 
 
 
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