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obbligazioni emergenti e titoli di stato
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Lettera 
22 maggio 2018 0:00
 
ho inviato questo commento ad un articolo del dott.pedone, chiedevo non indicazioni di investimento ma una conferma sulla ragionevolezza
del mio ragionamento, in conseguenza da quanto da lui esposto nell'art. del 19 aprile 2018
grazie
curious
egr.dott. pedone, in considerazione delle argomentazioni esposte, per un investitore conservativo penso che possa andar bene l'investimento anche in obbligazioni governative emergenti in dollari; ma la prevalenza potrebbe essere investita anche in titoli governativi area euro sia a tasso fisso entro una scadenza di 5 anni, e sopratutto in titoli indicizzati all'inflazione italiana o europea (tralasciando i bund tedeschi che sono fuori di ogni ragionevbole quotazione;
le sembra ragionevole quanto esposto?
grazie
Ennio, da Belluno (BL)

Risposta:
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Venendo alla sua domanda, gli emergenti in dollari, al momento, sono una delle poche aree nell'obbligazionario dove i prezzi non sono più insensati. Bisogna, però, essere consapevoli della grande volatilità di questa asset class. "Investitore conservativo" e "paesi emergenti in dollari" non sono due concetti molto conciliabili. In una prospettiva di breve termine, le problematiche sui paesi emergenti non sono finite. Questo non significa che non sia il caso di comprare, come sempre, tutto dipende dal tipo di strategia che si ha in mente.
E' ovvio che, come si dice, "è la dose che fa il veleno", non la sostanza in sé. E' anche vero che se mettere un 1% di un'asset class in portafoglio è un po' come non metterla.
In sintesi, sugli emergenti posso dirle che: non è insensato averli in portafoglio, ma tutto dipende dal profilo dell'investitore e della strategia.
Sui titoli di stato a tasso fisso a 5 anni ho molti più dubbi in termini di valore di quello che si compra, specialmente se parliamo d'Italia, ma in generale su tutta l'area euro. Nell'articolo che indica nella sua domanda ("Effetto Peltzman sui mercati finanziari: perché è insensato avere obbligazioni corporate (euro) in portafoglio") ho citato in particolare l'area dell'obbligazionario nella quale l'effetto delle BCE ha prodotto le distorsioni più evidenti e che con più facilità provocheranno danni, ma è tutto l'obbligazionario area euro in generale ed avere prezzi illogici.
Il QE di Draghi finirà. Certo non sarà da un giorno all'altro, ma finirà.
Ciò che è successo negli USA con la fine del QE ci dici abbastanza chiaramente che, tanto più per un investitore conservativo, avere obbligazioni a tasso fisso in portafoglio non è molto ragionevole.
Il problema per i portafogli conservativi è un ENORME problema perché non c'è praticamente niente di ragionevole da comprare per chi non vuole avere alcuna oscillazione.
E' un problema serio.
La cosa più sensata per questi profili è cogliere l'occasione per fare una seria analisi del proprio profilo, valutare se magari ci sono forme d'investimento fuori dal finanziario che possono rispondere alle sue attitudini ed aspirazioni. In ultima analisi, se si valuta che la finanza è l'unica strada percorribile, si può solo accettare il fatto che in questo momento gestire la liquidità ha costi.
Si tratta non di guadagnare qualcosa, ma cercare di spendere meno.
Questa è la realtà. Ci sono pochissime eccezioni che vanno valutate di volta in volta in base all'investitore ed allo strumento. Ma genericamente la realtà è purtroppo questa.
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Ha risposto Alessandro Pedone: https://investire.aduc.it/info/pedone.php
 
 
 
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