testata ADUC
Importi richiesti da TIM a chiusura contratto
Scarica e stampa il PDF
Lettera 
16 novembre 2018 0:00
 
Buongiorno, chiedo cortesemente consigli su come comportarmi in questa situazione sorta con Tim, che cerco di sintetizzare per quanto possibile.
In relazione ad un contratto Telecom di linea fissa (telefono+ADSL), attivo da decenni, a inizio 2018 TIM informa via posta ordinaria della disponibilità della fibra ottica nella nostra zona, invitandoci ad aggiornare la linea, precisando che il passaggio alla nuova linea in fibra sarebbe stato gratuito e il modem fibra sarebbe stato fornito gratuitamente. L’aggiornamento poteva essere attivato presso un negozio TIM, cosa che abbiamo fatto presentandoci al negozio con la lettera ricevuta.
Dopo alcuni giorni abbiamo ricevuto un modem con l’invito ad installarlo personalmente, comunicando a TIM l’avvenuta attivazione. Contestualmente una lettera di TIM, inviata via e-mail, precisava che al momento la linea in fibra non era ancora disponibile e invitava a navigare per il momento con l’ADSL utilizzando il modem ricevuto. Sulla prima bolletta dopo l’installazione del modem veniva addebitato un contributo di attivazione. Richieste di chiarimenti al 187 hanno avuto risposte evasive.
Mentre linea fibra continuava a non essere disponibile, sulla seconda bolletta venivano addebitate retroattivamente le rate per il modem fibra (che avrebbe dovuto essere in comodato d’uso gratuito). Ancora risposte evasive dal 187. A questo punto, il persistere della mancanza della linea in fibra ottica e di risposte adeguate da parte di TIM in merito a questi disservizi ci inducevano a recedere dal contratto e passare ad altro operatore, provvedendo a restituire il modem a TIM. Questo avveniva a giugno 2018.
Veniva emessa un’ultima bolletta fino alla data della migrazione della linea, sempre con l’addebito delle rate del modem e poi più nulla fino a ottobre quando una comunicazione via e-mail ci invitava a pagare 255,86€.
Vista l’irritualità della richiesta, inviata semplicemente tramite normale posta elettronica e senza spiegazioni, ho inviato reclamo via fax ricevendo per risposta la fotocopia di una fantomatica bolletta per le residue rate del modem, di importo peraltro maggiore di quanto richiesto via e-mail, mai ricevuta e scaduta il 17 agosto, oltre ad una lettera di diniego standard, senza precisare i motivi per cui il reclamo veniva respinto.
Pochi giorni dopo veniva spedita una bolletta di circa 4 € per l’invio di elenchi telefonici da noi mai ricevuti, per la quale ho inviato un altro reclamo ancora senza risposta.
A fronte di quanto sopra vorrei capire se posso ignorare le richieste di pagamenti o devo avviare una procedura presso Corecom o Agcom.
Grazie
Bruno, dalla provincia di GE

Risposta:
questo cio' che dovrebbe fare, nell'ordine:
1. inviare un'intimazione al gestore con raccomandata a/r chiedendo eventualmente anche i danni:
http://sosonline.aduc.it/scheda/messa+mora+diffida_8675.php
2. se alla lettera riceve risposta negativa oppure non riceve risposta alcuna, fare un tentativo di conciliazione presso il Corecom della sua Regione:
http://sosonline.aduc.it/scheda/conciliazione+obbligatoria+davanti+al+corecom_15317.php
3. se neanche la conciliazione va a buon fine, fare causa presso il suo giudice di pace oppure presentare istanza di definizione della controversia al proprio Corecom regionale, se abilitato, oppure direttamente all'Agcom utilizzando il formulario GU14.
 
 
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS