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Linea fissa TIM
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Lettera 
26 luglio 2021 0:00
 
Gentile Associazione,
vi contatto per un chiedere un consiglio in merito ad un contenzioso che ho con la TIM (linea fissa).
Posso fornire velocemente in allegato, ad un eventuale contatto mail che mi potreste indicare, tutti i documenti (bollette e lettere) comprovanti l’accaduto.
A gennaio 2020 mi recavo presso il negozio TIM Aglietti di Firenze (via S. Lavagnini, 28) per passare da un contratto di tipo ADSL (TIM) ad uno di tipo fibra sempre TIM.
Come espressamente e chiaramente richiesto, includevo le chiamate illimitate verso fissi e cellulari, e mi veniva proposta l’offerta TIM Super che includeva (a detta del commesso) sia internet che le chiamate illimitate. (allegato disponibile)
La nuova offerta (fibra) risulta attiva da febbraio 2020, e le bollette da febbraio 2020 a febbraio 2021 in effetti non comportano l’addebito delle chiamate, come da accordi e come previsto. (allegato disponibile).
Chiamo il servizio clienti, circa 10 chiamate diluite in 3 mesi, e scopro che oltre all’addebito di aprile la TIM mi richiederà con la bolletta di marzo (che non avevo proprio ricevuto, tra l’altro) anche tutte le chiamate effettuate da febbraio 2020 (incluse nella bolletta di marzo, che però mi viene spedita a parte e non scalata direttamente dal conto bancario come le altre).
La bolletta di marzo ammonta a 303.15 euro (allegato disponibile).
Mi reco presso il negozio Aglietti, dove ammettono che la TIM, in caso non avesse inteso includere le chiamate nella mia offerta, avrebbe dovuto comunque addebitarmele fin dall’inizio per permettermi di correggere l’offerta già dopo la prima bolletta, aggiungendo l’opzione “voce” (cioè chiamate illimitate). Questo evidentemente non è avvenuto, ed io ho usato il telefono per oltre un anno credendo di avere le chiamate incluse e non avendo modo di rendermi conto che ci fosse un problema. Se avessi attivato fin da subito l’opzione “voce”, avrei sicuramente risparmiato un sacco di soldi (5 euro in più ad ogni bolletta per 12 mesi, quindi 60 euro contro i 303.15euro).
Infine, in data 17.07.21 mi viene recapitata la lettera (allegato disponibile) in cui si intima il pagamento della bolletta di marzo detratta di una piccola quota, circa 70 euro (quindi si richiede il pagamento di 231 euro). Se non pago, entro 40 giorni la linea verrà disattivata.
Riassumendo, i problemi sono 2:
1) Aglietti non aveva probabilmente attivato l’opzione chiamate illimitate, da me espressamente richiesta, commettendo un errore a mia insaputa.
2) TIM non mi ha dato modo di accorgermi del “fraintendimento” (sempre che sia tale) ed ha aspettato l’accumulo di 12 mesi di chiamate a pagamento (con tariffa a tempo, carissima) prima di presentare il problema e reclamare gli arretrati.
Come mi consigliate di agire a questo punto? Al negozio Aglietti continuano a dire che si stanno interessando al problema, e semplicemente ammettono che si tratta di una palese ingiustizia, ma non siamo ancora giunti a niente e a breve la TIM mi disattiverà.
Luca, dalla provincia di FI

Risposta:
se il negozio dove ha fatto il contratto ha ammesso che si tratta di un loro errore, sono loro che devono rimborsarla. Il ritardo di Tim nel chiederle il dovuto lascia perplessi, ma loro hanno tempo due anni per avanzare la pretesa. Per cui "aggiusti" il contratto nei termini che le interessano e pretenda la differenza a rimborso da parte del negozio. Va da sè che le pretese di Tim lei le deve onorare (il tutto rientrerà nel rimborso che pretenderà dal negozio). Nel caso, si faccia valere con una lettera raccomandata A/R o PEC di messa in mora:
http://sosonline.aduc.it/scheda/messa+mora+diffida_8675.php
 
 
 
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