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Tentativo di conciliazione per pacco perso
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Lettera 
3 febbraio 2023 0:00
 
Le informazioni sui rimborsi, che mi avete mandato per email, le conosco già: spese di spedizione e 1 euro a Kg, ma mi hanno proposto la conciliazione, a seguito della mia insoddisfazione per il rimborso. Non se con questa si può ottenere di più: appunto volevo sapere questo da voi e ricevere un aiuto per presentarla, eventualmente. Inoltre colpa o dolo da parte dei corrieri esistono eccome, c'è una ricevuta di consegna in un giorno, 28/12/2022, in cui il destinatario era in viaggio, dimostrabile dal biglietto del treno e dal check in. Non è stata fatto secondo tentativo, né telefonate, né lasciati avvisi nella cassetta della posta. Vi allego la distinta di consegna (chiesta da me on line), che riporta un cognome sconosciuto e una trattino come firma. Cosa mi consigliate di fare? Conciliazione o altro? Datemi un aiuto concreto, grazie.
Virginia, dalla provincia di FG

Risposta:
non siamo ancora in grado di dirle se si tratta di colpa o dolo o nessuna dei due, dal punto di vista legale. Se vuole, possiamo limitarci a dirle che ha ragione, di rivolgersi subito ad un legale per avviare la conciliazione e poi una causa contro Poste Italiane. Ma se poi non si dimostra la colpa grave o il dolo, lei avrà speso migliaia di euro per niente, con tanto di condanna alle spese.
Siccome c'è una limitazione di responsabilità dei vettori, come lei ha detto di sapere, è necessario DIMOSTRARE la colpa grave o il dolo. Ha familiarità con questi concetti? Conosce la differenza tra colpa e colpa grave? Se c'è colpa semplice, lei non ha diritto ad alcun risarcimento, contrariamente alla colpa grave.
Quindi, lei deve capire se era un invio con obbligo di firma per la consegna (visto che non c'è alcuna firma sulla distinta di consegna). In alcuni tipi di spedizione, hanno solo l'obbligo di lasciare il pacco accanto alla porta. Se così è accaduto, e questo prevedeva il contratto, è inutile agire. Se invece era un pacco con consegna firmata, il discorso cambia. Le consigliamo di verificare.
Se invece lei è convinto che ci sia colpa grave o dolo, ecco cosa fare:
1. potrà certamente tentare la conciliazione con le Poste, ma questa Associazione non vi partecipa (dovrà trovarne un'altra). Si tratta di una conciliazione gestita interamente da Poste, quasi sempre una farsa.
2. il vero passo è quello di fare una causa dal giudice di pace. Per prima cosa, se non lo ha già fatto, si faccia valere con una lettera raccomandata A/R o PEC di diffida
Se non otterra' quanto le spetta, potra' procedere con una causa presso il suo giudice di pace. Potra' farlo anche senza avvocato per importi inferiori a 1.100 euro attraverso una citazione orale (art. 316 del codice di procedura civile): espone oralmente i fatti, presentando la documentazione rilevante e le sue richieste al giudice di pace, il quale provvedera' a redigerle l'atto di citazione scritto. Consigliamo di chiamare l'ufficio del giudice per prendere un appuntamento o chiedere quando poter fare tale citazione orale. Questa la nostra scheda sul Giudice di Pace
 
 
 
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