Buongiorno,
nel 2013 ho fatto un contratto per la fornitura di capsule di caffè dalla ditta Nims con relativa macchina in comodato d'uso, ad ottobre del 2018 la macchina si rompe, il rappresentante mi dice di togliere le parti amovibili (vaschetta dell'acqua, filtro, cavo di alimentazione) in modo che non andassero perse e sarebbe stata ritirata da un corriere per la riparazione; dopo alcuni giorni è arrivata una nuova macchina per il caffè e mi è stato detto che probabilmente non meritava la riparazione.
L'anno scorso non rinnovo il contratto e a novembre 2023, mi chiedono di
restituire le macchine in mio possesso, al ché restituisco tutto quello di cui sono in possesso, 2 macchine e i pezzi della terza (vaschetta dell'acqua, cavo di alimentazione) ma la nonostante questi scrivi un avvocato per conto di Nims e mi chiede 200 euro per la mancata restituzione della prima macchinetta rotta nel 2018.
Gentilmente sono a chiedere un vostro cortese parere.
Aldo, dalla provincia di CN
Risposta: se la comunicazione dell'avvocato è arrivata tramite lettera semplice la ignori.
Qualora, invece, è stata inoltrata tramite raccomandata contesti di aver provveduto, come da loro, richiesta alla restituzione di tutti gli apparati in suo possesso.
Specifichi che la macchina per cui oggi si chiede il pagamento non è più nella sua disponibilità dal 2018 essendo stata ritirata a seguito di un intervento di riparazione