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Truffe dal cellulare
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Lettera 
18 novembre 2019 0:00
 
Buongiorno, vorrei segnalare un problema che si sta allargando esponenzialmente, affinché vi possiate attivare verso gli organi competenti.
Molte persone, compreso me, sono state vittime di raggiri/truffe per acquisti o vendite, da annunci su siti in internet.
Ciò che ho capito che è un difetto del sistema, a parte le circostanze e la nostra stupidità, risiede nel fatto della presunta "privacy" di chi telefona. Ossia, se io sono interessato ad un oggetto, è evidente che è come se io fossi davanti alla controparte, anche se virtualmente. Dunque, è profondamente errato e direi... a favore di chi è malintenzionato, il non poter sapere chi sta dall'altra parte del cellulare. Peraltro, col telefono fisso infatti le truffe sono molto inferiori.
A questo va aggiunto che, se ho pagato per un oggetto, non posso neanche correre in banca a stoppare la transazione; e pure questo deve essere combattuto, trovando il modo di poter bloccare la cosa, se si è in tempo, avvisando giustamente la controparte della disdetta della transazione.
Pensate che, per sapere di chi è il cellulare, devo denunciare la truffa e poi sperare che qualcuno si attivi, negli anni a venire, ad andare a rintracciarlo. Io dico che non è affatto giusto tutto ciò, dal momento che per effettuare una transazione, di acquisto o di vendita, io devo considerarmi come fossi davanti all'altro, cioè sapendo chi è. Allora, cerchiamo di influire su chi detiene il potere della privacy delle comunicazioni, per trovare una soluzione, almeno contro le truffe, se non in generale. E ciò credo che costituirebbe anche un forte deterrente per chi commette truffe! Basterebbe che i detentori delle reti di cellulari facessero rientrare tutti i numeri emessi in un registro pubblico,
con chiave di accesso concessa dalla polizia a chi ne fa richiesta; così non c'è il timore di urtare la privacy e si concede, a chi si sente truffato o soltanto ha fiutato un inganno, di poter sapere chi ci ha provato. E poi? Giustizia da soli? Credo che sarebbe soprattutto un deterrente e, inoltre io potrei andare a vedere chi è e dare prove più rapide alla polizia, visto che la
macchina della giustizia è troppo lenta e vuole sempre un reato già subìto, prima di iniziare l'indagine.
Anche sul pagamento, connessi a truffe, credo sia possibile agire verso chi fa le leggi, per stabilire un modo di recesso dal pagamento anche dopo averlo effettuato, informando nel contempo la controparte della rinuncia alla transazione. Del resto, la stessa cosa è già un diritto quando si acquista un bene e lo si vuole ridare indietro. Allora perchè non farlo valere anche per gli atti solamente virtuali, imponendo alle banche di poter sospendere un pagamento.
Qui c'è la forza di un'associazione e spero davvero che vi sappiate muovere in tal senso.
Grazie e cordiali saluti.
Rocco, dalla provincia di TO

Risposta:
crediamo che le sue attese siano dovute ad una non precisa informazione di quali siano oggi i suoi diritti. Per quanto riguarda il diritto di recesso c'è già entro 14 giorni dalla stipula del contratto (che diventano 365 nel caso in cui lei non sia stato informato nella transazione telefonica). Nel caso di difformità tra accordo e contratto, c'è la pratica commerciale scorretta (Antitrust) e vari articoli del codice civile. Per quanto riguarda l'elenco dei numeri di chi fa promozione e vendite commerciali, è impossibile e farebbe venire meno i dettami minimi della libertà di commercio.
Tutto questo per dirle che occorre che lei si informi. Il nostro web è una sorta di miniera in merito.
Comuqnue grazie per la comunicazione delle sue attese.
 
 
 
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