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Residenza elettiva
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Lettera 
31 gennaio 2023 0:00
 
Una persona che ha usufruito per anni del permesso di soggiorno per residenza elettiva rinnovandolo di volta in volta dimostrando di avere la sufficiente provvista bancaria oltre ad un'abitazione di proprietà in Italia, dopo esser tornata in Canada per accudire la madre, al momento di chiedere un nuovo visto per residenza elettiva a Toronto per tornare a vivere in Italia se lo vede negare perché il Consolato afferma che avere una cospicua somma sul conto corrente (pari a circa dieci anni di quanto richiesto dalla legge italiana per mantenersi qui) non è sufficiente ad ottenerlo (come se la legge nel frattempo fosse cambiata..?), perché sostiene debba esistere una "rendita" e non basti invece una considerevole provvista in banca. Ora, considerando che questo tipo di visto deve essere rinnovato ogni anno, non si comprende dove sia il problema. Se il timore del Consolato è che questa provvista possa scomparire tutta già nel primo anno, sarebbe semplice rifiutare il rinnovo del visto per l'anno successivo. O no?
Robert, dalla provincia di LI

Risposta:
La normativa sui visti per residenza elettiva non è mutata dal 2011 e richiede, quale requisito economico la prova della sussistenza di ampie risorse economiche autonome, stabili e regolari, di cui si possa ragionevolmente supporre la continuità nel futuro che provengano dalla titolarità di cospicue rendite (pensioni, vitalizi), dal possesso di proprietà immobiliari, dalla titolarità di stabili attività economico-commerciali o da altre fonti diverse dal lavoro subordinato.
Come legge si parla di rendite, più che di giacenza sul conto corrente, motivo per il quale teoricamente avrebbero dovuto rifiutare anche la prima istanza di visto (invece rilasciato). Le suggeriamo quindi di evidenziare come, in presenza dei medesimi requisiti e senza che la norma sia mutata, il visto le era stato concesso in passato.
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