L’odissea con Poste Italiane è cominciata quasi un anno fa, di
seguito descrivo gli eventi:
Ad agosto del 2019 purtroppo è venuto a mancare mio padre, il
quale aveva contratto una Polizza con PosteVita, la compagnia di
assicurazioni di Poste Italiane, nominando come beneficiario in
caso di sinistro mio figlio minorenne, che attualmente ha sedici
anni.
Ad ottobre ho richiesto al numero verde di PosteVita le modalità
di liquidazione della suddetta polizza, tra i vari documenti
richiesti c’è il Decreto del Giudice Tutelare ad autorizza la
liquidazione su un conto corrente intestato al minore e mi viene
comunicato che per conoscerne l’ammontare devo chiedere una
lettera di stima, poi devo inviare tutto per raccomandata.
Successivamente mi reco all’ufficio postale per chiedere conferma
delle informazioni ricevuta e alla richiesta della lettera di
stima mi viene consegnato un estratto conto, il consulente dice
che è equivalente ed in effetti lì c’è scritta la somma da
liquidare.
Una volta prodotti tutti i documenti, compreso il Decreto del
Giudice Tutelare che chiede la liquidazione della polizza
citandone esattamente gli estremi invio i documenti come richiesto
per raccomandata ricevuta da PosteVita il 24/06/2020.
Passa il tempo e non ho notizie in merito. Il numero verde non
risponde mai per quanto provi ripetutamente a mettermi in contatto
con un operatore. Invio numerose Pec di reclamo a cui non
rispondono.
Il 29/07/2020 mi reco all’ufficio postale e soltanto il Direttore
dell’Ufficio riesce a mettersi in contatto con PosteVita e
spiegano a lui, non a me che non ho la possibilità di parlare con
nessuno, che il Decreto prodotto non è valido perché non riporta
gli estremi della lettera di stima della polizza.
La cosa è assurda anche per il direttore dell’ufficio postale: c’è
un Decreto di un Tribunale che dispone la liquidazione una polizza
i cui estremi sono chiaramente dichiarati, eppure loro non lo
ritengono valido. Forse si sentono estranei ai tribunali italiani
e fanno riferimento a quelli di qualche altro stato straniero.
Vorrei citarli in giudizio al Tribunale e vedere come possano
spiegare ad un Giudice che ritengono non valide le disposizioni di
un altro Giudice. Ma la cause costano, e mi rassegno a fare
richiesta di questa lettera di stima per poi chiedere un nuovo
decreto al Giudice. Considerate che farlo richiede tempo e denaro,
circa un centinaio di euro tra marche da bolle e spese varie, ma
mi rassegno e faccio richiesta di questa lettera di stima tramite
ufficio postale.
Ad oggi questa lettera non mi è arrivata ed ai miei reclami
tramite Pec hanno risposto solo una volta dicendo che devo inviare
il Decreto del Giudice, quindi il documento che gli ho già inviato
a giugno.
Per procedere alla liquidazione vogliono un Decreto che, secondo
loro, deve essere prodotto per forza con un documento (la lettera
di stima) che si rifiutano di fornirmi. Quindi mi hanno messo
nella condizione di non poter riscuotere la polizza per mio
figlio.
Alessandro, dalla provincia di LT
Risposta:non ci sono alternative alla citazione in giudizio. Questa la nostra scheda sul Giudice di Pace:
http://sosonline.aduc.it/scheda/giudice+pace_15959.php