Ho mandato modulo di disdetta (tramite raccomandata rr) per un
abbonamento internet fisso 4g della Vodafone.
La società mi comunica, tramite sms sulla sim dati, che per non
precisati problemi con i documenti di identità che gli ho inviato in
allegato non può procedere alla pratica. Pertanto mi invita a cliccare
ad un link presente nel suddetto sms per procedere alla disdetta
online.
Faccio tale operazione più volte senza ottenere alcun riscontro per
diversi giorni.
Morale della favola: quando vedono che non pago la fattura mi
disabilitano la sim e cominciano a mandarmi mail con sollecito di
pagamento, fino a quando clicco sul link per cancellarmi dalla loro
mailing list. Dopodichè mi fanno mandare dallo studio legale che si
occupa del loro recupero crediti una raccomandata che io però decido
di non ritirare.
Ora visto che stiamo parlando di circa 150€ di rinnovo abbonamento
annuale (di un servizio di cui non usufruisco) più 20€ di interessi
che ci hanno aggiunto, mi domando: ci stanno solo provando o possono
realmente farmi qualcosa? La cifra così bassa di cui stiamo parlando
potrebbe consentirgli di farmi un decreto ingiuntivo o pignorarmi?
Cosa dovrei fare?
Grazie
Michele, dalla provincia di AR
Risposta: la disdetta inviata formalmente per raccomandata, con allegati i documenti identitari, ha valore legale e stabilisce che lei dovra' pagare solo :
- il periodi di servizio usufruito fino alla data di definitiva dismissione, entro e non oltre il 30° giorno dal ricevimento della disdetta
- eventuali oneri connessi ad un recesso anticipato
- ratei residui per acquisto di modem
Questa la sua posizione di diritto con la quale potra' opporsi ad eventuale indebite pretese. Le ricordiamo che il mancato ritiro di una raccomandata AR, inviata da un (sia pur presunto) creditore non sempre scoraggia questi dal procedere oltre, per esigere il credito nelle sedi giudiziarie o di conciliazione.