salve, il 12 luglio 2019 ho ricevuto una r.a. da un tale avv. Marko kuzmanovic di Pula (Croazia) il quale mi diffida al versamento sul suo c/c di € 196,70 per un mancato pagamento di sosta in un parcheggio a Belgrado (Serbia) del 17 agosto
2018. letteralmente in oggetto vi è scritto: DIFFIDA AD ADEMPIERE ANTECEDENTE
AL PROCEDIMENTO DI ESECUZIONE. In allegato alla r.a ci sono delle fotografie
della macchina parcheggiata con targa illeggibile. Specifico che non ho mai
personalmente visitato la Serbia e in genere i Balcani. Nella lettera c'è scritto di dover provvedere al versamento delle somme entro il termine di 8 gg spirati i quali la mandante Parking Service Javno komunalno si riserva il diritto di adire la magistratura Serba e promuovere il procedimento giudiziario nei miei confronti avendo già conferito espressa delega allo scrivente studio legale. I termini mi paiono intimidatori e coercitivi. Ho letto di esperienze analoghe con lettere dello stesso avvocato e di alcune sentenze della comunità europea ma tutte riferite a fatti avvenuti in Croazia. La Serbia non è ancora parte della Comunità europea. Gli otto giorni intimati sono trascorsi. Era mia intenzione scrivere una r.a disconoscendo integralmente le pretese creditorie e rifiutando qualsiasi pagamento con bonifico bancario su un c/c personale di tale avvocato. Cosa mi consigliate secondo la vs esperienza?
grazie mille
Maria, dalla provincia di RM
Risposta: consigliamo di non fare nulla. Ammesso che volesse procedere, a parte il fatto che non è un'autorità pubblica ma un privato che non ha dimostrazione (targa illeggibile e lei che può dimostrare che in quel periodo la sua auto fosse altrove), se volesse farlo gli costerebbe dieci volte di quanto potrebbe ricavare. E per l'appunto, essendo un privato e non una pubblica autorità, non agisce per il bene pubblico ma per le sue tasche.