Sono proprietario di un appartamento in condominio; è in atto una vertenza legale tra costruttore e venditore per difetti di costruzione che coinvolgono il condominio; la costruzione è del 2013; nel 2020 viene offerto un accordo di conciliazione dalle parti in causa al condominio; alcuni condomini senza la convocazione di un’assemblea, ed all’insaputa degli altri,fanno comunicare al ctu che ha presentato la proposta di conciliazione come sottoriportato:
el gennaio/febbraio 2020 grazie al lavoro dei CTP e degli Avvocati, dopo diversi tentativi
di stipulare un verbale di conciliazione definitivo, le parti raggiungevano un accordo
stabilendo di dividere in parti uguali la cifra stimata ma a condizione che anche il condominio
interessato fosse disponibile ad accettare le stesse senza altre pretese (si allega verbale di
conciliazione).
Per l’accettazione definitiva della conciliazione, si decideva di esporre la soluzione anche al
condominio tramite assemblea.
Il 10 giugno 2020 il CTU veniva informato che i condomini non intendevano addivenire ad
alcun accordo, non ritenendolo tutelante per i loro interessi e si riservavano di far valere la
garanzia decennale del costruttore e dell’appaltatore.
Non sono in possesso del verbale di conciliazone, anche se richiesto;
chiedo: ci sono i presupposti per una azione legale nei confronti di tali condomini da parte del condominio?
Ringrazio per la cortesia
Ennio, dalla provincia di BL
Risposta:dovra' procurarsi almeno gli atti formali depositati presso l'amministratore. Si faccia valere con una
lettera raccomandata A/R o PEC di messa in mora
intimando l'accesso agli atti