testata ADUC
bollo auto
Scarica e stampa il PDF
Lettera 
28 ottobre 2022 0:00
 
Salve, premetto che nell’anno 2016 e precisamente in gennaio, acquistavo presso un concessionario una autovettura, pagandola 12.400€ circa. Ritirai la vettura e dopo alcuni giorni dalla consegna notai che vi erano dei difetti dovuti alla differenza di colore sulla carrozzeria, ruote molto usurate e il cambio con un problema. Chiamai subito il concessionario per chiedere la risoluzione dei problemi e ottenni la prenotazione di ricovero nella loro officina. La vettura fino a febbraio 2016 è stata quasi sempre ricoverata in quanto non sono riusciti a risolvere i problemi segnalati perché a loro dire alcuni di essi non risultavano convenienti ripararli, per esempio quello del colore consisteva nella riverniciatura completa della vettura, mentre il cambio gomme sarebbe costato al concessionario all’incirca 750€. A questo punto avvalendomi di quanto previsto dal codice del consumo chiesi la restituzione del prezzo o in alternativa la riduzione. Il direttore dell’officina scelse la restituzione totale del prezzo. Nel momento del ritiro dell’assegno di 12.400€, mi venne chiesto se avessi o meno pagato il bollo, ma risposi di non averlo pagato per i problemi di cui sopra, allora l’addetto alle vendite consultato il direttore, mi riferì, verbalmente, in presenza di un testimone, che per l’importo del bollo avrebbero provveduto loro. Nel mese di aprile di quest’anno mi vedo notificare una cartella di pagamento + oneri e tasse pari a 386€, il quale importo ho saldato nei termini di scadenza per evitare provvedimenti esecutivi. Nel mese di Giugno inviavo al concessionario, una messa in more sostenendo che essendo il bene allora acquistato gravato da vizi importanti, nascosti allo scrivente nel momento dell’acquisto, subendo per tali vizi danni riconducibili ai loro comportamenti scorretti per cui il bene venduto non era stato goduto, nonostante la proprietà del bene acquisita dallo scrivente con passaggio di proprietà in gennaio 2016 (registrato il 01.02.2016), veniva restituita il 01.02.2016 (con registrazione in marzo) allo stesso concessionario con analogo passaggio di proprietà. Ad oggi non ho ricevuto risposta alcuna. Vi chiedo gentilmente: potreste consigliarmi una eventuale strategia legale ovvero difensiva per quanto accaduto magari solo per il recupero dei 386€ pagati ingiustamente per un bene non goduto a causa loro? Ovvero se nel caso di specie la legge offre una sorta di garanzia per questi episodi. Ringrazio anticipatamente per la Vs risposta professionale.
Massimo, dalla provincia di CE

Risposta:
ci pare indubbio la leggitimita' dell'ingiunzione tributaria a suo carico in quanto possessore prevalente dell'auto in quell'anno. Il contenzioso attuale con il concessionario riguarda se il bollo 2016 doveva rientrare nel risarcimento concordato per i danni del veicolo che ha portato ad una riduzione del prezzo di acquisto. Tuttavia, se la controparte non le riconosce bonariamente il rimborso, per rivendicarne il diritto le occorre un documento dell'accordo sottoscritto o una testimonianza attendibile dell'impegno assunto dal concessionario a pagare il bollo.
 
 
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS