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Diservizi telefonia fissa
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Lettera 
19 agosto 2019 0:00
 
mia madre, mesi dopo essere rimasta vedova, ha chiesto la disattivazione del cellulare del marito con una raccomandata con ricevuta di ritorno al servizio clienti Tim. Settimane dopo la Tim ha chiuso tutti i servizi, mobili e fissi che risultavano ancora intestati al marito, anche se la richiesta fatta era molto precisa e riguardava solo il telefono cellulare.
Dopo alcuni giorni senza telefono, a seguito di numerosi reclami, hanno riattivato la linea riconoscendo l'errore, ma hanno messo nella bolletta i servizi di disattivazione e riattivazione della linea fissa di oltre 150€. Riattivando hanno disattivato la linea ADSL e invece hanno lasciato la linea ISDN. In seguito mia madre ha fatto la voltura di contratto di casa e ha richiesto telefonicamente ripetutamente la riattivazione del servizio segreteria che rimaneva addebitato tutti i mesi ma non funzionante dalla prima disattivazione. Alla fine, alla prima chiamata di un operatore Vodafone ha espresso il consenso per passare a Vodafone con la portabilità del numero. Pochi giorni dopo il telefono era da capo bloccato sia in uscita che in ricezione ed è rimasto cosi per più di due mesi. Soltanto pochi giorni fa finalmente ha riavuto il telefono in casa funzionante e la possibilità di essere chiamata al suo numero fisso. Per disservizio di due mesi la Vodafone accusa Telecom Infrastrutture che non effettuava il passaggio finale. Cosa possiamo chiedere oltre a non pagare le spese di Tim per disattivazione e riattivazione?
Fedele, da Roma (RM)

Risposta:
questo cio' che dovrebbe fare, nell'ordine:
1. inviare un'intimazione al gestore con raccomandata a/r chiedendo eventualmente anche i danni:
http://sosonline.aduc.it/scheda/messa+mora+diffida_8675.php
2. se alla lettera riceve risposta negativa oppure non riceve risposta alcuna, fare un tentativo di conciliazione presso il Corecom della sua Regione:
http://sosonline.aduc.it/scheda/conciliazione+obbligatoria+davanti+al+corecom_15317.php
3. se neanche la conciliazione va a buon fine, fare causa presso il suo giudice di pace oppure presentare istanza di definizione della controversia al proprio Corecom regionale, se abilitato, oppure direttamente all'Agcom utilizzando il formulario GU14.
 
 
 
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