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Banche e software per smartphone
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Lettera 
17 aprile 2019 0:00
 
Gent.mo Staff, volevo aprire un forum per questo argomento ma non ero sicuro fosse il caso quindi espongo a voi che sicuramente mi saprete consigliare. La mia preoccupazione, considerando già il potere immenso disponibile alle banche, è una pericolosa raccolta di informazioni personali ingiustificate. Mi spiego: con la nuova normativa europea, chi ha l'home banking (che tra l'altro è a pagamento, almeno nel mio caso con Intesa San Paolo), non potrà più accedere ed eseguire operazioni con la comoda o-key che genera i codici di volta in volta. Loro si giustificano dicendo che è un sistema più sicuro ma è palese che non è vero, perchè il telefono devo sempre portarlo con me, col rischio di perderlo o di furto mentre la o-key era custodita in sicurezza a casa, senza contare quanto sia facile, per ladri esperti, craccare tutte le sicurezze di uno smartphone ed accedere successivamente alla banca e senza contare il non poter eseguire operazioni per chissà quanto tempo nell'attesa di una nuova sim e nuovo telefono. Ma non finisce quì.
Il programma Intesa Mobile (idem per il Credito Italiano) richiede autorizzazioni a tutti i livelli (gallerie con foto e video personali, rubrica e molto altro) quando basterebbe l'autorizzazione wifi e/o dati, ad ogni modo non certo la galleria e la rubrica. Purtroppo la home banking mi serve perchè ogni mese ho una decina di operazioni da fare e in banca ci dovrei stare una giornata, senza contare lo stress del parcheggio introvabile. In sintesi mi sento ricattato, oltre a pagare il servizio sono costretto ad autorizzare il programma della banca ad accedere ai miei dati personali e sono certo che qualcosa viene attinto anche se non potrò mai provarlo, altrimenti non avrebbe senso la richiesta dei permessi. A questo punto la mia domanda è questa:
possiamo intentare una class action o qualcosa di simile, o informare i media di questi dubbi per sapere perchè vogliono queste autorizzazioni (scriverò senz'altro alle iene) e avere delle risposte? Meglio sarebbe che intervenisse il garante per la privacy se possibile, per ingiungere a limitare i permessi per il software a quanto realmente necessario. Io sono convinto che sta succedendo qualcosa di grave sotto i nostri occhi, le informazioni sono potere, in aggiunta a quello fornito dal denaro da loro già gestito... che dite, si può fare qualcosa o dobbiamo continuare a sottometterci a questi abusi? Scusate il lungo messaggio, spero mi potrete aiutare in questa piccola battaglia. Grazie, saluti cordiali.
Gianfranco, dalla provincia di MI

Risposta:
non entriamo nel merito delle sue osservazioni/preoccupazioni, ma le diciamo che non hanno un costrutto normativo, pur essendo umanamente legittime. Queste sono le nuove condizioni per accedere ai servizi della banca, se non le stanno bene non ha alternative all'abbandono dei loro servizi. Da parte loro hanno legittimità contrattuale a farlo.
 
 
 
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