Buon giorno, chiedo il vostro aiuto per una questione che mi sta
particolarmente a cuore e che reputo importante o almeno interessante
per un certo numero di persone.
Io ho un contratto di fornitura dell'energia elettrica (3 kw con
tensione trifase 390 V) con la ditta Enel Energia da meno di un anno,
dopo essere stato cliente ENEL da sempre.
Il problema è che le tensioni, almeno una delle tre tensioni di fase,
che mi arrivano in casa sono eccessivamente alte avendo valori che
arrivano a 261 V, come massimo, per periodi prolungati nel tempo (
circa un' ora e più ). Questo accade tutti i giorni nell'ultimo
triennio in corrispondenza di giornate soleggiate per effetto della
presenza in zona di numerosi impianti fotovoltaici.
Ritengo che valori così alti delle tensioni possano creare problemi
di sicurezza alle persone e malfunzionamenti o avarie agli
utilizzatori domestici costruiti per tensioni di 220/240 Volt. Il mio
impianto fotovoltaico, per esempio, in quelle situazioni critiche
smette di funzionare con relativa perdite di incentivo e di mancata
produzione.
Il problema delle tensioni si è evidenziato nell'anno 2012 ed è
perdurato fino al 2015, nei cinque anni successivi la situazione è
decisamente migliorata, mentre in questi ultimi tre anni la situazione
è diventata disastrosa.
Il fornitore più volte richiamato, pur avendo sempre risposto
puntualmente alle mie richieste, non ha mai risolto, o non ha mai
potuto risolvere con interventi definitivi.
Mi domando: posso ragionevolmente vedere rispettati i miei diritti di
avere una fornitura di energia con parametri corretti?
Distinti saluti
Bruno, dalla provincia di CA
Risposta:il problema dipende non tanto dal fornitore, quanto dal distributore locale (a cui comunque può rivolgersi per il tramite del fornitore). Detto questo, la prima cosa da fare è chiedere una verifica della tensione. Il distributore dovrà effettuare la misurazione entro 20 giorni dalla richiesta (se non lo fa, sono previsti degli indennizzi). Se vengono rilevati valori oltre la norma, il distributore dovrà provvedere a ripristinare i valori corretti entro i 50 giorni lavorativi successivi.
Questo cio' che dovrebbe fare, nell'ordine:
1. inviare un'intimazione al distributore (o anche al fornitore) con
raccomandata a/r chiedendo la verifica della tensione
2. se alla lettera riceve risposta negativa oppure non riceve risposta alcuna entro 40 giorni, fare un tentativo di conciliazione presso l'Autorita' dell'energia
Arera
3. se neanche la conciliazione va a buon fine, si potra' fare causa presso il proprio
giudice di pace, anche senza avvocato per importi inferiori a 1.100 Euro