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CHICCO
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Lettera 
13 gennaio 2024 0:00
 
Buongiorno, ho acquistato presso il negozio Chicco di Pavia, un seggiolino auto (Seat3fit i-size) che mi è stato consigliato dalla commessa. Il seggiolino non lo avevo visionato di persona poiché non disponibile in negozio, ma ordinato. Dopo la nascita di mia figlia, al momento del primo utilizzo, ho verificato la scomodità del modello e la “non utilizzabilità” a causa delle cinture di sicurezza troppo corte. Inoltre l’adattatore è piccolo per mia figlia (nonostante rientrerebbe nei cm indicati per l’utilizzo) e senza adattatore invece è ancora troppo grande.
Non ho ricevuto aiuto dal negozio, ne l’adeguato supporto da parte della Chicco
Customer Service IT (contattata a metà novembre) nonostante, come da loro richiesto tramite mail, abbiano verificato tramite video dimostrativo la veridicità del problema delle cinture, che il seggiolino, ancora provvisto di imballaggio non è stato utilizzato e che siamo in possesso dello scontrino d’acquisto. Questo seggiolino sarebbe stato idoneo all’utilizzo dai 0 mesi ai 7 anni, mia figlia ora ha 5 mesi e non ho potuto e non posso ancora usufruirne, l’ho pagato 370€ e non vorrei doverli perdere e acquistarne un altro. Chiedo il vostro aiuto perché vorrei dalla Chicco il rimborso dei soldi spesi oppure la sostituzione del prodotto con un altro seggiolino auto che si possa utilizzare da ora fino ai 7 anni o più, che sia più confortevole e con delle cinture regolabili più lunghe. Grazie,
Valeria, dalla provincia di PV

Risposta:
per un prodotto manifestamente non conforme è consigliabile rivolgersi prima al vemditore che è obbligato al rispetto della garanzia legale, magari con la sostituzione concordata con un prodotto di altro marchio di identica o superiore qualita'.
In caso di mancata intesa verbale, si faccia valere con una lettera raccomandata A/R o PEC di messa in mora
intimando eventualmente la risoluzione del contratto di acquisto e rimborso del prezzo pagato.
Nel caso in cui la società non accolga la sua richiesta, può scegliere se attivare un tentativo di conciliazione stragiudiziale presso la camera di commercio o il Giudice di Pace, oppure adire le vie legali. Qui le schede sull'argomento:
camera di commercio
giudice dipace
Qui la nostra scheda pratica sulla garanzia legale
 
 
 
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