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Tessere sconto padovane
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Lettera 
14 giugno 2010 0:00
 
Salve, ora vi racconto la mia disavventura.
In data 11.05.2010 mia madre riceve una telefonata, in cui le veniva chiesto se aveva una figlia di età compresa tra i 25 e i 30 anni. Mia madre risponde di sì gli chiedono quando mi possono richiamare per trovarmi in casa. Invece si sono presentati alla porta...
Ero in pausa pranzo da lavoro e molto di corsa (la mia pausa dura 45 minuti).
L'uomo mi proponeva una nuova ditta, un gruppo d'acquisto, che proponeva una tessera fedeltà per l'acquisto di articoli per la casa. La tessera mi dava diritto a degli sconti, durava dieci anni, dopo di che o si rinnovava oppure finiva lì la storia. Mi ha dato un foglio, con delle promozioni, io gli ho detto se era solo quella la merce (prezzi altissimi per articoli di dubbia qualità) e lui mi ha risposto che quelli erano solo degli esempi, che sarebbe passato un altro incaricato che mi avrebbe presentato un catalogo ben più vasto. Io gli chiedo se DEVO comprare, lui mi ha detto che quella che facevano era solo un'azione pubblicitaria, che erano una ditta nuova... e qui viene fuori la mia stupidità e la fiducia nel prossimo: mi ha chiesto di firmare un modulo per il rilascio della tessera.
Il modulo, premetto, è stato compilato da lui, non da me, mi ha indicato velocemente dove porre le firme e se n'è andato.
Io pensando fosse una qualsiasi tessera fedeltà prendo la cartellina dove avevano riposto il "contratto", la ripongo nel cassetto e vado a lavorare, facendo fede a quello che l’incaricato mi aveva detto.
Mi richiamano dopo tre settimane, in data 3.06.2010 e fisso appuntamento per il 10.06.2010.
Quando arriva l’incaricato, che da quanto ne sapevo doveva consegnarmi la tessera fedeltà e presentarmi l’intero catalogo, questo mi dice che ho l’OBBLIGO D’ACQUISTO, per un valore minimo di 2.100 euro!!!
Come non bastasse vengo a sapere che il foglio che mi avevano spacciato come esempio era effettivamente il catalogo e che gli articoli sono porcheria pura!!
E qui salta fuori il contratto, dove con una frasetta in alto a destra si diceva dell’obbligo d’acquisto, che io non avevo letto dato che non avevo compilato io il modulo e che era stata tatticamente coperta al momento della firma.
Per il momento ho mandato via l’incaricato (che non ha voluto lasciarmi nè nome completo né numero di telefono), il quale dopo un’ora di insistenze ha avuto la decenza di andarsene.
Mi sento stupida ma anche presa in giro: non mi era stata presentata questa cosa e ho firmato in fede per tutt’altro, anche perché sono neo-laureata, lavoro per 200 euro al mese (che mi bastano più o meno per la benzina!!) e sicuramente se mi avessero parlato di un obbligo d’acquisto di 2.100 euro non avrei firmato nulla.
Non so se potete aiutarmi, ma intanto voglio raccontare questa storia per mettere in allarme altra gente.
Grazie a tutti.
Giovanna, da Padova

Risposta:
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