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Tariffe energia elettrica in libero mercato
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Lettera 
2 luglio 2008 0:00
 
Con la liberalizzazione del mercato dell'energia elettrica dallo scorso anno i vari fornitori hanno cominciato a proporre tariffe diversificate, sia monorarie che biorarie.
Alcuni esempi:
ENEL ENERGIA: monoraria = 8,60 eurocent al kWh; bioraria = 6.97 e 11,17 eurocent al kWh.
IRIDE MERCATO: monoraria = 8,40 eurocent al kWh; bioraria = 6.80 e 11,70 eurocent al kWh.
A prima vista le offerte appaiono allettanti: spulciando l'ultima fattura di ENEL DISTRIBUZIONE (4/2008) risulta, considerando consumi bassi (i primi 3 scaglioni) che il costo sia all'incirca:
10,36 eurocent al kWh (1° scaglione - fino a 900 kWh l'anno);
11,67 eurocent al kWh (2° scaglione - 900/1.800 kWh l'anno);
17,72 eurocent al kWh (3° scaglione - 1.800/2.640 kWh l'anno).
Peccato che le tariffe di cui sopra siano, da sempre, comprensive degli oneri, mentre le proposte commerciali, per risultare più allettanti, vengono SEMPRE E SOLO pubblicizzate al netto.
Non trovando alcun dettaglio in merito, nemmeno sulle condizioni generali di fornitura (dove ci si limita a richiamare le delibere dell'autorità, guardandosi bene dall'entrare nel merito), ho ripetutamente contattato telefonicamente ed a mezzo mail sia ENEL ENERGIA che IRIDE, per conoscere nel dettaglio questi oneri, e quanto incidono, senza però ottenere informazioni esaustive.
Dall'attenta lettura delle delibere AEEG (Autorità Energia Elettrica e Gas) si scopre che esistono una serie di antipatici "balzelli", che peraltro abbiamo sempre pagato, spesso (io) senza saperlo.
Vi sono le cosiddette "perdite di rete", dovute presumibilmente a carenze del gestore, che però per delibera dell'autorità ricadono sul consumatore. Dette perdite sono attualmente calcolate a forfait al 10,8% dei consumi fatturati.
Vi sono poi i "corrispettivi di sistema", che variano in base ai già citati scaglioni di consumo: relativamente bassi sul 1° e 2° (circa 1,43 e 2,75 eurocent al kWh), "lievitano" a quasi 9 eurocent al kWh (cioè il balzello supera la tariffa netta su cui è applicato) sul 3° scaglione, quello oltre i 1.800 kWh annui, cioè oltre i 150 kWh mensili.
Si consideri che è praticamente scontato il superamento di detta soglia da parte di un nucleo familiare medio - cioè 3 persone - che utilizzi (senza sprechi) i normali elettrodomestici.
In breve: la tanto sbandierata tariffa a 6 e rotti centesimi con le voci aggiuntive, che nella proposta commerciale non vengono MAI menzionate, passa in un batter d'occhio, secondo i consumi, da un minimo di 9 e rotti ad un massimo di quasi 16 centesimi, cioè quasi il triplo!!!
Sempre considerando consumi bassi, cioè non oltre il 3° scaglione (lavatrice, lavastoviglie, ferro da stiro, forno, possibilmente tutti classe "A"; evitando scalda-acqua elettrici e climatizzatori.); si tenga presente che in totale gli scaglioni sono 8.
Perché nella pubblicità delle tariffe di libero mercato non viene fatta menzione di costi aggiuntivi che possono arrivare, in base ai consumi, ad una così elevata incidenza sul prezzo finale?
Quanti sono i consumatori privati che conoscono le direttive AEEG?
Dopo l'adesione ad offerte che definirei, se non ingannevoli, quanto meno incomplete, le spiacevoli sorprese per chi è convinto di risparmiare arriveranno con le prime bollette.
Ritengo che in questi casi sarebbe necessaria maggiore trasparenza, da esigere attraverso le organizzazioni di tutela dei consumatori come la vostra; cosa ne dite? È già stato fatto qualcosa?
In attesa di risposta, cordiali saluti.
Giuseppe, da Rivoli (TO)

Risposta:
La ringraziamo della sua segnalazione, che pubblichiamo su Cara Aduc.
 
 
 
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