Ho ricevuto Sabato una lettera da banca Intesa, intestata a mia Zia deceduta in data Gennaio 2008.
Insospettito dall'intestazione ormai obsoleta, mi sono rivolto alla banca chiedendo informazioni in merito.
Vengo a scoprire che si tratta di un contratto per un'assicurazione sulla vita in essere con l'istituto bancario.
La cosa mi ha alquanto stupito in quanto, a seguito del decesso io e mio fratello (i due eredi), avevamo attivato tutte le pratiche di successione alla banca e apparentemente terminate a seguito della pratica con il notaio.
Ora scopro che questo contratto assicurativo non è stato girato agli eredi che non essendone a conoscenza non hanno potuto effettuare la richiesta di riscatto.
Facendo ora la richiesta di riscatto, ed essendo passiti i fatidici due anni, mi viene detto che no ho diritto alla riscossione.
Non capisco come mai, nonostante le pratiche di successione effettuate, lo stesso istituto non ha provveduto a comunicare l'esistenza del contratto, ed ora su mia sollecitazione mi dice che ormai sono scaduti i termini di legge.
Cosa posso fare per avere una tutela su questo investimento, e quali eventuali azioni posso intraprendere?
Antonio, da Vimercate (MB)

Risposta:
La banca, se anche non è controparte del contratto di assicurazione, aveva venduto lei la polizza ed ancora deteneva il rapporto negli archivi, come la lettera pervenuta oggi dimostra. Può presentare reclamo e poi eventualmente procedere per vie legali.
Riguardo il recupero della somma presso il Ministero dell'Economia, è possibile solo facendo causa. Il Ministero afferma che le polizze non si possono recuperare, come pure altri rapporti, in quanto prescritte, a differenza di conti correnti e libretti che non sono soggetti a prescrizione. Il fatto è che pure questi ultimi rapporti sono invece soggetti a prescrizione, come non pochi pronunciamenti di Cassazione affermano. Di conseguenza, occorre far valere la parità di diritti tra le varie tipologie di rapporto.