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Parere per ricorso al giudice di pace.
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Lettera 
4 gennaio 2011 0:00
 
Nel ringraziarvi per la tempestiva risposta al mio primo quesito, vorrei porre un ulteriore e spero ultima domanda.
Stamattina mi sono recato presso gli uffici della polizia municipale per avere notizie delle notifiche dei verbali che hanno poi dato origine al fermo amministrativo dall'autovettura.Come spiegavo nel mio primo quesito le notifiche fatte per posta raccomandata sono arrivate tutte nell'abitazione di mia madre in quanto anch'essa cointestataria dell'auto.Il funzionario della polizia municipale mi ha gentilmente stampato gli avvisi di ricevimento dal quale si evince: CONSEGNA DELL'ATTO A DOMICILIO - DICHIARO DI AVER RICEVUTO LA RACCOMANDATA IL 19/06/2006 - DESTINATARIO PERSONA FISICA - risulta firmato da mia madre con nome e cognome.
Nell'altro avviso non solo non c'e' riportata la data di ricevimento ma non e' stata sbarrata nessuna casella identificativa e risulta firmato da mia madre con il solo cognome. In entrambi i casi la firma riportata sugli avvisi di ricevimento e' palesemente falsa, cioe' non e' stata realmente la destinataria a firmare. Poiche' cio' e' incontrovertibile e mia madre sebbene molta anziana e' ancora capace di intendere e di volere nonche' di apporre la propria firma su un avviso di ricevimento, ritengo che forse potrebbero esserci le doglianze per vizio di notifica e quindi proporre un ricorso al giudice di pace.
Considerata l'ingente somma da pagare di € 526,00 per il primo verbale e di € 932,00 per il secondo - che poi e' sempre riconducibile al primo in quanto non erano stati forniti le informazioni e l'identificazione del conducente - piu' altri importi per due divieti di sosta chiedo cortesemente in anteprima il vostro parere onde evitare inutili perdite di tempo.
Ringrazio e porgo cordiali saluti.
Francesco, da Milano

Risposta:
se le cose stanno come dice lei, la questione è assai più grave di un vizio di notifica, ma si tratta di un vero falso in atto pubblico, un reato. Nel tal caso, le consigliamo di procedere effettuando querela (sia sua madre che lei risultereste parte lesa) e impugnando il verbale allegando la stessa.
 
 
 
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