ADUC
Parcella Architetto
Lettera
22 dicembre 2010 0:00
Salve,
io ed il mio ragazzo nello scorso aprile ci siamo rivolti ad uno studio di Architetti per la progettazione della zona giorno e del bagno della nostra casa. L'architetto ha affidato l'incarico ad una sua collaboratrice (con la quale non ha alcun contratto di lavoro ma che comunque è abilitata all'esercizio della professione di architetto ed iscritta all'albo degli architetti). La collaboratrice è venuta in casa a prendere le misure ed ha proposto vari progetti tra i quali noi abbiamo scelto quello che ci era più
consono. Non siamo mai stati assistiti nella scelta dei materiali e non ci sono
stati proposti preventivi di massima, ma invece abbiamo girato tra muratori e idraulici per i vari preventivi. L'architetto si è occupato di Comunicare l'inizio lavori al Comune a settembre di quest'anno. Inoltre nel corso del lavoro si è presentata all'incirca 4 o 5 volte sul cantiere. Al termine dei lavori, nel chiedergli l'ammontare della parcella con fattura (ci serve la fattura perchè siamo soggetti a detrazione del 36%), l'architetto (che tra l'altro è al suo primo lavoro) ci chiede 1000 euro e ci presenta una ricevuta per prestazione occasionale di 1120 euro circa dicendo che il suo commercialista le ha consigliato di addebitare a noi la sua ritenuta d'acconto, non essendo assoggettata ad iva come persona fisica.
C'è un tariffario per la prestazione degli architetti? E' giusto che la signorina ci addebiti la sua ritenuta d'acconto? Inoltre vi è da precisare che una semplice ricevuta non permette la detrazione del 36% per la quale la normativa fiscale prevede una fattura. Come ci dobbiamo comportare?
Grazie
Maria Pia, da Cividale Del Friuli (UD)
Risposta:
per avere risposte deve rivolgersi al locale ordine degli architetti. Le tariffe, crediamo, sono previste in fasce minime e massime per tipo di prestazione, e la valutazione non e' facile. Dovrebbe affidare la stessa proprio all'ordine degli architetti, anche in merito all'applicazione delle tasse.
io ed il mio ragazzo nello scorso aprile ci siamo rivolti ad uno studio di Architetti per la progettazione della zona giorno e del bagno della nostra casa. L'architetto ha affidato l'incarico ad una sua collaboratrice (con la quale non ha alcun contratto di lavoro ma che comunque è abilitata all'esercizio della professione di architetto ed iscritta all'albo degli architetti). La collaboratrice è venuta in casa a prendere le misure ed ha proposto vari progetti tra i quali noi abbiamo scelto quello che ci era più
consono. Non siamo mai stati assistiti nella scelta dei materiali e non ci sono
stati proposti preventivi di massima, ma invece abbiamo girato tra muratori e idraulici per i vari preventivi. L'architetto si è occupato di Comunicare l'inizio lavori al Comune a settembre di quest'anno. Inoltre nel corso del lavoro si è presentata all'incirca 4 o 5 volte sul cantiere. Al termine dei lavori, nel chiedergli l'ammontare della parcella con fattura (ci serve la fattura perchè siamo soggetti a detrazione del 36%), l'architetto (che tra l'altro è al suo primo lavoro) ci chiede 1000 euro e ci presenta una ricevuta per prestazione occasionale di 1120 euro circa dicendo che il suo commercialista le ha consigliato di addebitare a noi la sua ritenuta d'acconto, non essendo assoggettata ad iva come persona fisica.
C'è un tariffario per la prestazione degli architetti? E' giusto che la signorina ci addebiti la sua ritenuta d'acconto? Inoltre vi è da precisare che una semplice ricevuta non permette la detrazione del 36% per la quale la normativa fiscale prevede una fattura. Come ci dobbiamo comportare?
Grazie
Maria Pia, da Cividale Del Friuli (UD)
Risposta:
per avere risposte deve rivolgersi al locale ordine degli architetti. Le tariffe, crediamo, sono previste in fasce minime e massime per tipo di prestazione, e la valutazione non e' facile. Dovrebbe affidare la stessa proprio all'ordine degli architetti, anche in merito all'applicazione delle tasse.
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