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NOTAIO - Nota variazione IVA.
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Lettera 
10 dicembre 2009 0:00
 
Spett.le ADUC,
in data 05/12/2009 ho ricevuto (via raccomandata A/R dello Studio del Notaio c/o cui l'impresa edile, in data 19/06/2008, ha scelto d'eseguire il Rogito del Box auto da me acquistato), una "Nota di Variazione ai soli fini IVA", con cui (mi sembra di capire) mi si chiedono 636,42 Euro.
Nella scarna documentazione inviata, a parte due righe "in politichese" con cui si fa criptico riferimento all'art.26 Dpr.633/72, è allegata una lettera di presentazione in cui è scritto: "Si prega di voler procedere alle relative annotazioni in conseguenza dell'allegata Nota di Variazione per errata imputazione della Base Imponibile ai soli fini IVA".
Di nuovo, il testo non mi aiuta a capire bene la richiesta dello studio notarile anche se, in cattiva fede, riesco ad immaginarla facilmente.
La mia domanda è se - a distanza di 1 anno e mezzo dall'esecuzione del pagamento (avvenuto contestualmente alla stesura del Rogito, tramite emissione di assegno allo studio stesso, e da loro incassato il giorno seguente) - mi si possa richiedere il pagamento di una maggiorazione, dovuta (se ho capito bene) ad un errore di imputazione dell'imponibile IVA. Ovvero, per una loro negligenza/errore io, ora, devo pagar loro un importo (comunque rilevante) su una prestazione vecchia di oltre un anno, per cui hanno già emesso fattura e tutto il resto?
Per un'immobile dichiarato del valore complessivo di Euro 16.500, ho già pagato 2412,00 Euro per le documentazioni del Rogito. Sborsarne altre 630,00 ora, mi sembra una presa in giro. Arriverei a pagare oltre 3000,00 Euro di notaio (pari a circa 1/5 del valore dell'immobile)??
Vi sarei grato se, da quanto me scritto, mi potreste dare alcune delucidazioni. In primis se sono obbligato a pagare. La seconda se, nel caso io debba per forza pagare, è possibile richiedere una conciliazione o altro accordo, per pagare solo una parte dell'importo richiesto. Se, invece, ho preso un grosso abbaglio e la comunicazione era "fine a se stessa" e nulla è dovuto, me ne scuso (ma credo immaginerete il mio stato d'animo in questo momento). Vi chiedo, nel caso, di darmi comunque comunicazione della cosa.
RingraziandoVi per l'attenzione che vorrete porre al mio caso, con l'occasione Vi invio i miei più sinceri saluti e complimenti per il Vs. importante lavoro di tutela dei Consumatori.
Distinti Saluti.
Daniel, da Piacenza (PC)

Risposta:
crediamo che possa trattarsi sinceramente di errore, nel caso l'importo puo' esser dovuto. Approfondisca con l'aiuto di un commercialista di fiducia che esamini la lettera in questione.
 
 
 
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