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Ingiusta gabella postale
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Lettera 
21 maggio 2009 0:00
 
Vi allego questa lettera che ho inviato e fatto pubblicare sui quotidiani locali di Empoli riguardo ad una richiesta di soli da parte delle Poste che non mi sembra giusta. Non so se è previsto che ovunque facciamo così o se lo fanno solo ad Empoli. Magari me lo potere dire voi? Io comunque ho tutta la documentazione a casa. Il mio numero di telefono è ***. L'indirizzo e-mail è quello da cui vi scrivo. Dai signori addetti delle poste non ho avuto risposte e spiegazioni, mi è stato detto che dovevo pagare e basta e nemmeno è stato possibile parlare col direttore. Ecco la mia lettera. Cordiali saluti.
POSTE italiane. Una volta passavano per essere al servizio del cittadino ma lo erano solo di rado, come dimostra la fitta letteratura sorta intorno ai disguidi della pregiata amministrazione PT. Adesso però, nell'era informatica, le cose sono persino peggio. Un esempio? Basta avere la sfortuna di vivere da soli e magari pure di lavorare e quindi lasciare la casa vuota quando il postino suona per consegnare una qualsiasi cosa che necessiti di firma. Una volta, lo dicevano anche i film, suonava sempre due volte, adesso una soltanto ma questo non conta, tanto in casa comunque non ci sarebbe nessuno ed il gatto non è ancora abilitato ad aprire la porta. E allora cosa fa il postino? Lascia un avviso con cui il malcapitato destinatario deve andare alle Poste Centrali a ritirare la sua corrispondenza. Bene, niente da dire. Il guaio è che quando vai a ritirare la tua posta scopri pure che devi anche pagare 50 centesimi non si sa bene a quale titolo. Diritto di giacenza? No, visto che ti presenti il giorno dopo. E allora cosa? Forse è una punizione per non essere stato in casa o magari essere andato al lavoro? Oppure un riconoscimento dovuto per avere disturbato con la tua posta gente impegnatissima a fare altro e nemmeno esserti fatto trovare? Boh.
La cifra, per carità, è irrisoria e alla fine paghi, paghi sempre, domandandoti che senso abbia persino chiederla. Poi fai due conti e capisci che lettere o pacchetti con necessità di firma arrivano in continuazione e quindi moltiplichi 50 centesimi per tutte queste volte. Poi fai altrettanto facendo una rapida ipotesi su quanti altri cittadini possano farlo a loro volta e allora ti accorgi che la cifra che ne viene fuori non è affatto irrisoria. E allora capisci e sai anche come definire tutto questo. Furto, ecco la parola giusta per definire questo (dis...) servizio di un ex ente che più che al servizio del cittadino è al servizio delle tasche dei suoi dirigenti...
Riccardo, da Empoli (FI)

Risposta:
non ci risulta che i singoli uffici postali possano applicare condizioni diverse da quelle pubblicate sul sito Internet di Poste Italiane. Dunque, se cio' si verifica in occasione del ritiro di lettere raccomandate, riteniamo che la prassi sia illegittima:
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Bene ha fatto, dunque, denunciare pubblicamente la cosa.
 
 
 
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