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Buoni Fruttiferi Postali a Termine - Serie errata
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Lettera 
4 giugno 2009 0:00
 
Nel marzo del 2001 mio cognato fece un Buono Fruttifero Postale a Termine da Lire 10.000.000. L'impiegata utilizzò i moduli prestampati della serie AF (emessi dal 29/10/96 al 23/06/97) che sul retro riportavano la dicitura "Raddoppiano dopo 9 anni e mezzo e Triplicano dopo 14 anni" e disse che finchè c'erano i modelli si potevano utilizzare. A mio cognato non è stato consegnato nessun Foglio Informativo, né ha firmato di averne ricevuto uno.
Giorni fa è stato chiamato dalle poste per avvisarlo che il Buono era scaduto da oltre due anni, poiché in base alla data di emissione, il Buono era delle serie AA1 (Durata sei anni, rendimento solo del 35%).
Andando a controllare fra i suoi Buoni a Termine mio cognato si è reso pure conto che nel secondo semestre del 1997 (vigente la serie AG) aveva già sottoscritto un altro Buono a Termine da Lire 10.000.000 ma era stato utilizzato sempre un modello della serie AF con la scritta sul retro degli interessi ("Raddoppiano dopo 9 anni e mezzo e Triplicano dopo 14 anni") ma sempre sul retro era stato aggiunto un bollino adesivo che specificava "Serie AG - Raddoppia in 12 Anni, Triplica in 17 anni".
Quindi nel 2001 il bollino della serie vigente (AA1) non era stato apposto e mio cognato anzi era stato in qualche modo rassicurato che la serie AF era ancora in vigore.
Ora oltre al danno di non poter ricevere gli interessi promessi a voce e per iscritto sul retro, secondo le poste sono più di due anni che il buono non frutta più interessi.
Sapendo che la scritta sul retro di un buono può non corrispondere agli interessi effettivi, cosa si può fare per tutelare gli interssi di mio cognato, tanto più che se avesse saputo subito gli interessi della serie AA1 non avrebbe sottoscritto il buono? C'è margine per una conciliazione od un accordo del tipo "Aspetto che scadano i 9 anni e mezzo per il raddoppio e li riscuoto, rinunciando alla triplicazione"? Il Direttore della filiale ha riconosciuto l'errore dell'impiegata dell'epoca.
Mario, da Latina (LT)

Risposta:
dalle informazioni che ci fornisce l'errore delle poste ci sembra evidente ed è logico che siano le poste a farsi carico dei danni che questo errore ha provocato.
I "margini per la conciliazione" dipendono ovviamente dalla ragionevolezza delle poste.
Noi possiamo dirle che a nostro avviso, se le cose stanno come ci ha scritto, lei ha diritto - quantomeno - ad un risarcimento del danno subito.
(Corte di Cassazione, Sez. Unite, n. 13979 del 15/06/2007)
 
 
 
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