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Acea, contestazione distacco per morosita' e richiesta danni
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Lettera 
9 febbraio 2008 0:00
 
Oggi 6 febbraio 2008 una persona di mia conoscenza è stata oggetto di un distacco forzato per morosità.
Il fatto:
Nell'arco della mattinata, verso le 11 credo, un tecnico Acea è stato visto armeggiare vicino al contatore posto all'esterno dell'abitazione da un vicino di questa persona. Incuriosito il vicino ha chiesto al dipendente Acea cosa stesse facendo e questi ha risposto che stava effettuando una lettura.
Per raggiungere il contatore esterno la persona interessata, una donna cinquantacinquenne cui è stata riconosciuta un'invalidità del 100% e sotto cure chemioterapiche, ha impiegato un lasso di tempo superiore a quello impiegato dal tecnico Acea per allontanarsi ed al suo arrivo ha trovato una bella sorpresa: la comunicazione del distacco per morosità: due bollette non pagate.
La data riportata sulla comunicazione è il 17 gennaio 2008 - il giorno dopo la scadenza della seconda bolletta non pagata ma la comunicazione è stata affissa solamente al momento del distacco. (Passo con cadenza quasi giornaliera davanti al contatore)
Una delle bollette contestate è stata pagata, dopo un precedente sollecito, nel mese di novembre 2007 con importo maggiorato e con bollettino pre marcato intestato ad "Acea S.p.A. - Recupero Crediti". (L'altra bolletta contestata era l'ultima.)
Nessuna comunicazione relativa al previsto distacco per morosità è stata fornita all'utente tramite raccomandata.
Nessuna comunicazione relativa al previsto distacco per morosità è stata fornita all'utente tramite alcun canale di comunicazione.
Nella comunicazione affissa sul contatore si fa riferimento a precedenti solleciti che sarebbero stati ignorati.
Alla scoperta della comunicazione, su cui erano riportati i pagamenti mancanti ed il numero di fax cui effettuare la segnalazione dell'avvenuto pagamento, la donna in questione ha immediatamente chiamato più volte il call center Acea chiedendo informazioni e specificando la necessità di riallaccio urgente per via della propria invalidità.
Secondo le indicazioni dell'operatore del call center ha effettuato l'ultimo pagamento mancante ed inviato via fax all'Acea la comunicazione ed i due bollettini a riprova dei pagamenti.
Il fax è stato inviato verso le 14. Per via di una visita presso l'ospedale la signora in questione è rientrata a casa alle 18 e trovandosi ancora senza corrente provvedeva a chiamare nuovamente il call center Acea dove un operatore, molto più gentile dei propri colleghi precedenti, la informava dell'impossibilità di effettuare qualsiasi operazione richiesta per via del blocco dei terminali a causa dell'orario.
Ora mi chiedo:
Può l'Acea permettersi di staccare senza alcuna comunicazione, e comunque senza una raccomandata, un'utenza?
Inoltre essendo questo distacco frutto principalmente di un disguido interno all'azienda, visto che una delle due bollette contestate era stata pagata a novembre 2007, può tale distacco essere considerato illegittimo?
Per quel che ricordo le operazioni legate al distacco per morosità e riallaccio dell'utenza comportano dei costi, vista la non legittimità del distacco e qualora vengano imputati tali costi all'utente, è possibile contestarli?
E' lecito chiedere, in questo caso, l'intervento delle forze dell'ordine (112 e 113) per ottenere un sollecito intervento dell'Acea?
E' possibile richiedere i danni morali e materiali per il distacco, visto che essendo la persona invalida al 100% anche per via di una forte depressione ne ha risentito molto così come tutti gli alimenti conservati in frigorifero/ congelatore per una famiglia di 4 persone per almeno una settimana?
Come sarebbe meglio procedere nei confronti dell'Acea?
Bruno, da Roma (RM)

Risposta:
puo' procedere sia in sede penale facendo un esposto per interruzione di pubblico servizio che in sede civile, facendosi valere con una lettera raccomandata A/R di messa in mora: clicca qui
o perfino chiedendo al giudice civile di procedere d'urgenza (art. 700 c.p.c.).
 
 
 
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