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Lettera 
16 aprile 2002 0:00
 
16 Apr 2002
Oggetto: Recupero crediti
Ho lavorato dal 1991 al 1997 c/o un'azienda e sono stato "costretto" a stipulare un contratto di telefonia mobile con la OMNITEL nel 1996 per essere utilizzato dal mio ex datore di lavoro.
Dopo 5 anni, e non avendo ricevuto prima c/o il mio domicilio alcun sollecito, infatti probabilmente le fatture arrivavano c/o la mia azienda, mi è stata recapitata una raccomandata al mio domicilio privato da un legale di Milano ove mi vengono richiesti 229,05 euro (senza assolutamente citare l'origine del debito) in cui è scritto "vanno aggiunti gli interessi al tasso convenzionale dalle scadenze ad oggi, nonchè la rivalutazione monetaria sempre dalle scadenze ad oggi, e euro 206,58 per spese legali.(quasi il 100%).
Vi invito, quindi, a rimettere entro 10 giorni da oggi le predette somme preavvertendoVi che, in difetto la mia cliente si tutelerà in sede giudiziaria."
Tutto ciò esposto chiedo:
1) - é possibile obbiettare che si il contratto era a me intestato ma da me non utilizzato e fornire i dati di chi l'ha effettivamente;
2) - è possibile che nessun sollecito mi sia mai stato comunicato;
3) - è possibile che l'avvocato possa richiedere queste somme senza specificare a quale fattura fanno riferimento e le eventuali modalità di pagamento;
4) - non esiste un termine di prescrizione?;
5) - sono tutelato inviando una raccomandata all'utilizzatore del telefonino e per conoscenza al legale spiegando la situazione?
6) - nell'estrema ipotesi del pagamento posso evitare di pagare le spese legali e/o rateizzare il pagamento
Non sono in floride condizioni economiche e pertanto queste somme da pagare per me, oltre che ingiuste, comportano grossi sacrifici. Vi prego di aiutarmi anche nel seguire la pratica in tal caso vi fornirò tutti i dettagli.

Risposta:
in alcun modo puo' prescindere dall'accertare l'esistenza o meno e la relativa forma delle eventuali comunicazioni precedenti.
Infatti, mentre e' sicuro che lei non puo' opporre ad Omnitel il fatto che il contratto non fosse da lei utilizzato (potendo tuttavia provare a rivalersi sull'effettivo utilizzatore: anche se questi potra' opporle la prescrizione non avendo ricevuto alcun sollecito in precedenza da parte sua; questo, nel caso in cui il servizio non fosse piu' attivo) potrebbero esserci gli estremi per opporre la prescrizione.
Se l'attuale comunicazione fosse la prima ufficiale (e cioe' non ci fossero stati altri solleciti formali per raccomandata A/R ma solo lettere semplici e telefonate, in alcun modo probatorie) e le spese richieste fossero del '96, potrebbe rispondere inviando una raccomandata A/R, limitandosi a rilevare lo stato di fatto dell'assenza di contestazioni ufficiali nei termini dovuti e opponendo la sopravvenuta prescrizione quinquennale. Se invece si trattasse di spese piu' recenti, entro i 5 anni, dovra' pagare e rivalersi nei confronti dell'effettivo utilizzatore citandolo in giudizio, e diffidandolo dall'utilizzare il telefono in questione ed intimandogliene la cessazione. Contestualmente provvedera' alla chiusura immediata del contratto: essendo a suo nome, puo' e deve farlo ed e' stato negligente nel dimenticarsene, avendo lasciato il numero telefonico alla societa'.
Nulla toglie, pero', che possa essere possibile accordarsi adeguatamente con la societa', ottenendo da parte loro il rimborso senza citarli.
Per quanto attiene rateizzazione e spese, occorre si accordi con il legale.
 
 
 
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