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Lettera 
24 marzo 2002 0:00
 
Subject: cara ADUC
cara aduc, scrivo per avere un parere su una questione per la quale ho avuto pareri discordanti.sono separata prima giudizialmente, poi consensualmente nel giugno 2000.durante il matrimonio ho acquistato con mio marito un terreno in una localita' balneare, su cui era stato costruito un grezzo. Il tutto in regime di comunione di beni. Successivamente alla costruzione di questo grezzo, mi sono separata ma per gli accordi presi precedentemente con l'impresa di costruzioni, la casa e' stata terminata, con arredi e quanto occorre, nonche' con piscina che e' costata parecchio. Tali spese sono state affrontate dalla sottoscritta, interamente, senza alcun contributo da parte di mio marito, che purtroppo ne e' comproprietario.
Vorrei sapere se posso ottenere da lui, la meta' delle spese da me affrontate per terminare tale abitazione.
mi sono rivolta a dei legali che pero' mi hanno dato pareri differenti. Un legale mi ha detto che posso ottenere solo la meta' delle spese affrontate dopo l'omologa della consensuale, perche' e' da quel momento che si presume si sia instaurato il regime di separazione di beni, e che comprenderebbe solo una parte delle spese, visto che le spese piu' cospicue sono state affrontate prima. Un altro legale invece mi ha detto che posso ottenere il rimborso della meta' delle spese affrontate fin dal principio, poiche' si tratta di spese effettuate per arricchire il patrimonio comune.
Preciso che per tali lavori mio marito non si e' mai opposto, ne' verbalmente ne' con scritto.
Vi ringrazio per la disponibilita' e professionalita' dimostratami.
Cordiali saluti.

Risposta:
Il motivo per cui ha ricevuto pareri diversi e' che le norme sono interpretabili; se cosi' non fosse, non esisterebbero le cause e la risposta sarebbe sempre conosciuta senza azioni legali da intraprendere.
Sicuramente, e' vero che in corso di separazione possa essere chiesto alla controparte di rimborsare le spese sostenute, in caso di un arricchimento a vantaggio della parte in questione, ma occorrerebbe verificare se e' questo il caso. Ci pare, forse, quasi piu' facile provare a contestare la comunione del bene, dimostrando l'effettiva origine delle somme utilizzate -ad esempio, come provenienti da un'eredita' personale, etc. Ad ogni modo, sono tentativi: sicuramente il primo legale e' il piu' prudente e non rischia. Ma a seconda di come deve impostare la causa, se tanto vuole farla, potrebbe disporre piu' richieste in subordine e di conseguenza cercare di garantirsi la possibilita' minima, contestualmente provando ad ottenere di piu'. C'e' pero', ovviamente, il rischio di perdere.
 
 
 
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