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Lettera 
22 marzo 2002 0:00
 
Subject: info Buona sera!
Mi rivolgo a voi sperando in un aiuto o almeno di essere indirizzata sulla strada migliore da seguire. Vi presento il caso che spero sia di vostra competenza... Mia mamma abita in un appartamento in affitto in un paese a sud di Milano.
Si e' trasferita con mio fratello circa 7 anni fa'. All'epoca l'appartamento era abitato da persone assunte presso una societa' la Germa.
Preso possesso dell'appartamento mia mamma fece il cambio di contratto presso la societa' che eroga il gas(ASM), chiedendo che le bollette venissero Ora questo contratto e' andato perduto. Il motivo principale era, essendo io e mio fratello sempre assenti e mia mamma poco incliene a seguire il pagamento delle utenze, ci sembrava cosi' piu' facile rimanere in regola. Dopo 7 bellissimi anni in cui l'ASM ha erogato questo servizio,
si sono accorti che non risultava nessun contratto ne' a nome di mia madre ne' a quello di mio fratello!!!!7 anni, non 7gg o 7 mesi....
Da parte di mia mamma c'e' stata la mancanza di non accertarsi mai dell'arrivo del pagamento avvenuto via posta tramite bolletta, come x altro facciamo con altre utenze(Telecom, Enel...), ma da parte loro il non accertarsi tutte le volte che mia mamma lasciava i numeri del contatore appesi con il post-it fuori dalla porta( e che regolarmente veniva spuntato!!!!)per poter prevenire il grave danno che ora ci stanno arrecando. Chiaramente da parte nostra c'e' la volonta' di mettersi in regola, ma alle nostre condizioni... Secondo voi posso rivolgermi ad un avvocato?
Spero mi possiate dare un aiuto in merito a questa faccenda
Al momento vi ringrazio attendo una vostra cortese risposta.

Risposta:
Non puo' sostenere di aver subito un danno: difatti, ha semplicemente evitato di pagare un servizio come dovuto. Il non essersi resi conto di quanto avveniva, non e' una giustificazione che possa legittimare l'avanzamento di pretese.
Pertanto, e' indubbio che debba pagare. Cio' che invece potrebbe essere contestabile e' la richiesta oltre i 5 anni: sicuramente, ha pieno diritto di contestare, opponendo la prescrizione ormai sopravvenuta.
Puo' inviare una raccomandata A/R, specificando la propria disponibilita' a pagare quanto dovuto, ma contestualmente contestando l'infondatezza delle pretese avanzate superiori ai 5 anni, poiche' prescritte secondo le norme del codice civile in merito ai contratti di somministrazione periodica -diffidando dal reiterare tali indebite richieste ed avvisando che in difetto adira' le vie legali (si rivolgera', in tal caso, al giudice di pace).
 
 
 
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