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Lettera 
20 gennaio 2002 0:00
 
Tipo_form - CONSIGLI
RICHIESTA - Cara Aduc, cercando una risposta al mio dilemma navigando nella rete ho trovato il Vostro sito. Ho pensato cosi di portare a Vs. conoscenza e a quella dei Vs.lettori il mio problema, cercando a Voi un consiglio cosi' come indica la Rubrica e a qualche altro malcapitato la soluzione al mio medesimo problema.
Circa un anno fa mi sono visto recapitare una cartella esattoriale con un importo di poco inferiore ai due milioni di lire, l'importo e' dovuto per una contravvenzione della polizia Municipale di Napoli, non pagata del 1996. Di tale contravvenzione non ne ero assolutamente a conoscenza, quindi certo di non aver mai ricevuto tale contravvenzione ho provveduto a ricorso tramite il giudice di pace. A luglio ho avuto la comunicazione che la causa si sarebbe svolta il 12 ottobre 2001. Arrivato il giorno della causa, sicuro di me e quindi senza essere assistito da nessun legale, mi sono presentato davanti al giudice. L'udienza e' durata qualcosa come 3 minuti, dico tre minuti, il giudice mi ha chiesto le generalita' e mi ha detto: "come vede la contravvenzione le e' stata notificata per termini di giacenza per cui deve pagare". Mi ha mostrato la contravvenzione con un timbro la cui dicitura era "notificato per termini di giacenza" ed una sigla illeggibile cui asseriva fosse dell'ufficiale postale. Io ho cercato di dirgli che non avevo mai avuto quel verbale ne nessuno avviso ma la sua risposta e' stata: "non mi interessa se vuole faccia causa alla Posta". Questa e' stata l'udienza ma il Giudice di Pace non dovrebbe cercare di capire cosa sia accaduto al malcapitato, ascoltandolo almeno?
Oggi a distanza di tre mesi mi e' pervenuta la sentenza che mi obbliga al pagamento. Navigando sempre nella rete ho cercato qualcosa che burocraticamente potesse aiutarmi ed ho trovato la sentenza della Corte Costituzione 346/98 dove dice che i termini di avvenuta giacenza sono divenuti illegittimi. Quando sono andato a richiedere la copia della contravvenzione, che ho visto fugacemente solo all'udienza, il funzionario dell'ufficio, al quale ho spiegato la cosa, mi ha detto che alla sentenza 346/98sono seguite delle modifiche e che un eventuale appello in cassazione sarebbe inutile perche' sarei di nuovo condannato a pagare l'ammenda e non solo, dovrei pagare anche tutte le spese.
A questo punto non sapendo cosa fare Vi chiedo un consiglio, cosa fare? pagare o impugnare la sentenza del giudice di pace? Spero in una Vostra risposta, cordialita'

Risposta:
Ha ragione il cancelliere: anche nella migliore delle ipotesi ricorrere in Cassazione e' sempre un rischio, in quanto le spese ci sono e sono sostenute, ed in realta' non si sa mai cosa possa accadere. Ma nel suo caso, essendo la multa del '96, e' improbabile che un'opposizione possa essere accolta: infatti, la sentenza -e l'introduzione della doppia notifica- sono successive (dicembre 1998). Di conseguenza, nel suo caso sarebbe valida la notifica per avvenuta giacenza (pur non escludendo ovviamente teoriche interpretazioni estensive). Se invece la notifica fosse stata successiva al 1998, avrebbe dovuto verificare presso le poste l'esistenza o meno della doppia notifica.
 
 
 
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