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Lettera 
10 gennaio 2002 0:00
 
Gennaio 2002
OGGETTO: Viaggio a Sharm El Sheikh dal 26/12/2001 al 2/1/2002.
Con la presente, si lamenta una scarsa professionalita', dimostrata dalla Vostra Organizzazione, in occasione del viaggio organizzato a Sharm El Sheikh, nella settimana in oggetto. I motivi per cui si rende necessaria una lettera di protesta, risiedono nella delusione di tutti quei viaggiatori che si sono rivolti all'Agenzia di viaggi di propria fiducia, facendosi consigliare, come si conviene i tali circostanze, scegliendo un Operatore conosciuto e professionale, cosi' come il Vostro Marchio, promette. Alla prova dei fatti, pero', ci si accorge di essere stati trattati alla stregua di "pedine", mosse su di una scacchiera, a proprio piacimento.
Tutto cio' non giova sicuramente al clima distensivo che ogni viaggiatore si auspica, partendo per una vacanza, tanto meno al buon nome del Tour Operator. Nel caso del viaggio in questione, la prima sorpresa si riscontra nell'accoglienza in aeroporto, a Pisa. I passeggeri che si sono adoperati per arrivare puntuali all'orario di convocazione al desk Alpitour, alle ore sei e trenta del mattino, hanno la prima "doccia fredda", quando una signorina dell'Alpitour, con fare seccato, annuncia un ritardo di mezz'ora sulla consegna dei titoli di viaggio. Cause dipendenti o meno dall'organizzazione, non si sa, comunque, a niente e' servito alzarsi per tempo! La stessa incaricata, omette puntualmente di informare i viaggiatori, che esiste una convenzione con il parcheggio dell'aeroporto pisano, che attraverso un buono, consente un risparmio del valore di circa cinquantamila lire a settimana. Stessa cosa dicasi per la guida tascabile relativa al viaggio, che nel catalogo viene menzionata a pag. 11.
Finalmente imbarcati, a bordo dell'aereo, i passeggeri vengono accolti da un equipaggio egiziano che da' segni evidenti di stanchezza, comandante e pilota compresi! "Fortunatamente" la disinvolta disciplina di bordo, fara' si' che la cabina di comando, attraverso la porta mantenuta spalancata per tutta la durata del viaggio, venga visitata costantemente dai passeggeri piu' curiosi, facendo quasi pensare che sia uno stratagemma per rimanere svegli!! Hostess e Steward, con gli occhi arrossati e lucidi, tipici di chi non ha dormito durante la notte, rimangono latitanti per piu' di un'ora, dopo il decollo. Si rifaranno vivi verso le 10, per servire una "colazione" a base di pollo e riso. Poco da commentare per quanto concerne la permanenza presso l'Hotel Baron, fatta eccezione per la monotonia del menu' e la scarsissima propensione al contato umano del rappresentante Alpitour in loco, tale Alessandro, espressamente e gelidamente votato alla riscossione delle quote relative alle escursioni.
Meglio sorvolare sui modi "confidenziali" di Chiara, l'animatrice. Ma veniamo al vero e proprio cruccio di tutti i partecipanti al cenone di fine anno, compresi anche gli ospiti che non sono partiti da Pisa e non clienti Alpitour: Tutti gli ospiti che si sono affidati al programma del viaggio, sapevano d'aver aderito ad un viaggio con il cenone di fine d'anno incluso nel prezzo, le cose, pero', sono andate diversamente. Il cenone, e' stato allestito dall'organizzazione dell'Hotel Baron, 5 stelle, di Sharm El Sheikh, in una tenda beduina sulla spiaggia, dove circa 300 persone sono state sottoposte al rischio di un "olocausto", nel caso in cui le fiamme libere dei fornelli a gas degli scaldavivande o le candele sui tavoli o l'impianto elettrico assolutamente fuori ogni piu' elementare norma di sicurezza, avessero avviato un incendio alimentato da oltre 15 nodi di vento. E' superfluo sottolineare che di uscite di sicurezza segnalate, di estintori o secchi rossi contenenti sabbia, non si e' vista alcuna traccia! Descritti, per difetto, i gravi rischi a cui i turisti e dipendenti dell'Hotel Baron, sono stati sottoposti, bisogna interrogarsi sul significato di cenone di fine anno incluso nel prezzo. Si sapeva dall'inizio del viaggio che ai pasti, erano incluse le bevande definite "soft drink" ma si e' scoperto sul posto che si doveva intendere solo ed esclusivamente acqua o Pepsi Cola.
Quello che non si sapeva assolutamente, e' che una bottiglia di spumante o di champagne, di marca corrente, sarebbe stata prezzata dalle 320.000 alle 640.000 lire! Chi ha cercato, in assoluta buona fede (e non per risparmiare, visto che nessuno sapeva dei prezzi, prima di entrare nel tendone) di introdurre bottiglie di vino o altre bevande per il classico brindisi di mezzanotte, e' stato gentilmente invitato dagli egiziani, a riportare in camera le bevande. Ma la classica "ciliegina" che fa giurare a se stessi "..mai piu' Alpitour, .piuttosto, .. turista fai da te!" e' arrivata la sera prima del rientro, quando in bacheca, ha fatto la sua bella comparsa la convocazione per il volo di rientro in Italia che con tono perentorio intimava."bagagli fuori dalla porta di camera alle ore 02, 15"!! Purtroppo, questa non e' la sceneggiatura di una classica storia fantozziana, e' la cruda realta' vissuta da turisti vacanzieri che sempre piu' spesso vengono coinvolti, loro malgrado, in vere e proprie avventure. Una subdola sudditanza psicologica, da parte dei turisti, gioca sempre piu' a favore dei Tour Operator, i quali, chi piu' chi meno, danno per scontato che se nessuno si lamenta, tutto cio', puo' diventare normalita'.
Noi non siamo di questo avviso, lasciamo a Voi l'incombenza di decidere se e' giusto considerare le persone come clienti fruitori di un servizio serio oppure continuare ad approfittare della sana voglia di vacanza della gente, per mero scopo di lucro e basta.

Risposta:
La ringraziamo della lettera per conoscenza.
 
 
 
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