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Lettera 
2 aprile 1999 0:00
 
Circa 10 anni fa ho sottoscritto un mutuo agevolato con legge 891 n° 18.12.86 (LEGGE GORIA) erogato dalla Cassa Depositi e Prestiti attraverso l'Istituto Bancario S. Paolo di Torino. Tale mutuo prevedeva un tasso legato al reddito di lavoro dipendente e comunque variabile tra il 10 ed il 13%. In considerazione dell'attuale discesa dei tassi tale mutuo risulta estremamente svantaggioso. Vorrei sapere se la Cassa Depositi e Prestiti ha considerato l'ipotesi di un riallineamento del tasso per tale tipo di mutui (che volevano essere un agevolazione all'acquisto della prima casa per i lavoratori dipendenti). Vorrei sapere a chi posso rivolgermi per informazioni in merito e se tale tasso oggi può essere considerato a livello di usura. Ho inviato una email alla Segreteria del Ministero del tesoro senza avere alcuna risposta.

Risposta:
Ritengo che sarebbe opportuno che gli interessati inviassero raccomandate A/R di sollecito alla Cassa Depositi e Prestiti, chiedendo a loro di modificare le condizioni. Le E-mail non danno mai risultati, poiche' non hanno alcun valore. L'unica possibilita' di ottenere qualcosa e' esercitare -il piu' numerosi possibile- pressioni su di loro. Secondo la legge, usurai sono solo i tassi che, per i nuovi mutui, superano certe percentuali. Per i vecchi contratti non sono previste modifiche. C'e' la POSSIBILITA' e non l'obbligo di mutare condizioni. Cio' nella tutela di entrambe le parti contrattuali. Se le raccomandate non servissero, c'e' sempre la possibilita' di minacciare un'azione legale (il cui esito non e' pero' certo).
 
 
 
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