testata ADUC
VOLA ALITALIA, E PAGA L'ITALIA
Scarica e stampa il PDF
Documento 
30 maggio 2008 0:00
 
""Alitalia e' in agonia, in coma irreversibile, ha bisogno di morire. La 'cordata' non esiste, il partner internazionale non si vede, il prestito ponte diventa l'ennesimo finanziamento che sara' ostacolato dalla Ue e quei posti di lavoro continueranno a costarci, a tutti, una fortuna in denaro pubblico. Un biglietto con l'Alitalia ci costa sempre piu' in tasse.
L'Alitalia perde 2-3 milioni di euro al giorno anche quando vola, tanto varrebbe tenerla a terra. Se il Governo non vuole portare i libri in tribunale occorre che gli azionisti, cioe' noi contribuenti, decidano di farla finita, di evitare l'ennesimo collasso del portafoglio (gia' semivuoto) e di fare quello che qualsiasi persona sensata farebbe: porre termine alla follia.
Dobbiamo contribuire a farla chiudere oggi piuttosto che rimandare l'inevitabile e costoso fallimento di domani: occorre non acquistare piu' i biglietti dell'Alitalia. I voli saranno vuoti e non decolleranno o, se lo faranno, ci sara' una ulteriore perdita e il definitivo collasso. Ricordati, se voli Alitalia paghi due volte.


ECCO ALCUNE BUONE RAGIONI PER CHIUDERE SUBITO ALITALIA

1. milioni e milioni prelevati dalle tasche dei contribuenti per coprire il passivo di Alitalia, che nel biennio 2006-2007 ha superato il miliardo di euro (1.121.000.000). L'ultimo 'prestito ponte' di 300 milioni di euro, appena trasformato in finanziamento a fondo perduto, e' stato sottratto dal fondo per la ricerca scientifica!
Ma vediamo cosa e' accaduto in passato:
- Governo Prodi: nel 1998 vi e' stata una ricapitalizzazione aperta agli azionisti terzi per 3.000 miliardi di lire (1.549 milioni euro);
- Governo Berlusconi: nel 2002 vi e' stato un aumento di capitale per 1.432 milioni di euro;
- Governo Berlusconi: nel 2004 un prestito ponte di 400 milioni di euro;
- Governo Berlusconi: nel 2005 un aumento di capitale per 1 miliardo e 6 milioni di euro e il ricorso al mercato obbligazionario per oltre 500 milioni, con la promessa dell'utile nel 2006 (quell'esercizio si e' chiuso in rosso per 626 milioni di euro!!!);
- Nel 2005 e' stata raddoppiata da 1 a 2 euro la tassa per il controllo dei bagagli per tutti i biglietti aerei venduti in Italia. Il ricavato serve a sovvenzionare il fondo di integrazione al reddito degli esuberi di personale Alitalia
Totale: in 10 anni l'Alitalia e' costata allo Stato, cioe' a noi contribuenti, qualcosa come 5 miliardi e 187 milioni di euro, tra ricapitalizzazioni e prestiti. Nel 2007 Alitalia ha chiuso il suo diciannovesimo bilancio in passivo (su venti anni). Ci aggiungiamo che nel 2001 una azione Alitalia valeva 8,5 euro, oggi vale 0,4 euro.

2. Alitalia continua ad occupare importanti rotte nazionali ed internazionali, impedendo l'ingresso di altre compagnie piu' competitive anche straniere che potrebbero offrire prezzi piu' bassi per gli utenti

3. nel 2006, gli strateghi di Alitalia si "impegnano" per salvare una compagnia moribonda, ed acquistano (o meglio ricevono in regalo) Volare Web, compagnia sull'orlo del fallimento che ha fregato migliaia di utenti mai rimborsati per voli cancellati. La gara di assegnazione ritenuta non regolare dal Consiglio di Stato, e' da rifare

4. l'Ue ha gia' aperto una procedura contro l'Italia per i finanziamenti statali all'Alitalia, procedura che potrebbe portare a sanzioni che tutti noi contribuenti dovremmo pagare

5. nessuno vuole comprare Alitalia a causa del pesante intervento dei sindacati, che dettano condizioni incompatibili con il mercato. In altre parole, si salva Alitalia solo per salvare qualche migliaio di posti di lavoro a spese di milioni di contribuenti.

6. quanti di voi almeno una volta sono incappati in uno dei numerosissimi scioperi dei dipendenti di Alitalia?

7. se acquistate un biglietto e l'Alitalia fallisce (cosi' come accaduto per migliaia e migliaia di utenti di VolareWeb), difficilmente sarete rimborsati.


COSA ABBIAMO SCRITTO SU ALITALIA DAL 1996 AD OGGI


ALITALIA FA CAUSA ALL'ADUC PER DANNO D'IMMAGINE


""Alitalia ha dato mandato ai propri legali per tutelare i propri interessi in relazione alle dichiarazioni del Segretario dell'Aduc diffuse da un'agenzia di stampa, considerandole "lesive della propria immagine e potenzialmente molto dannose". Cosi' una nota di agenzia del 29 maggio 2008. Lesive della propria immagine? Quello che diciamo e' stato detto da economisti e giornalisti auterevoli, nonche' dalla stessa Alitalia, nel corso di un decennio. Qui solo alcuni recenti esempi (ce ne sono a centinaia e centinaia):

- Prof. Carlo Scarpa, ordinario di Economia Politica presso l'Universita' di Brescia: "Negli ultimi venti anni, Alitalia ha chiuso diciannove esercizi in perdita e uno in utile. Nel 2007 ha perso un milione al giorno; nel 2006 erano stati addirittura due perche' la societa' aveva dovuto prendere atto dell'invecchiamento della flotta e la ha dovuta svalutare. Da agosto poi le cose sono peggiorate rapidamente, ce lo dice la liquidita' che la societa' sta "bruciando" al ritmo di quasi tre milioni al giorno. La liquidita' che Alitalia ha a disposizione nel breve periodo era pari a circa 600 milioni di euro a luglio 2007, quasi dimezzata a dicembre (367 milioni disponibili), scesi poi a 280 a gennaio 2008, 180 a febbraio e 90 a marzo. Il dato di marzo e' stato "tirato su" a 170 vendendo l'ultima argenteria di famiglia, le partecipazioni in Air France. Ma la situazione e' pure peggiore se si considera che a fianco di questa disponibilita' "lorda", vi e' anche un debito a breve di 140 milioni: la disponibilita' netta era praticamente a zero gia' a fine marzo." (14 maggio 2008).

- "Dire che ormai la compagnia di bandiera boccheggia e' dire poco e immaginare che in queste condizioni abbia ossigeno per superare l'estate e' una pia speranza.nessuna persona di buon senso puo' credere che l'Alitalia possa durare ancora a lungo"(Il Sole24ore del 29 Maggio 2008.).

- Franco Conte, presidente della compagnia aerea spagnola Iberia: "Non abbiamo assolutamente interesse nella privatizzazione di Alitalia. Sono profondamente deluso dalle modalita' con cui viene gestita la privatizzazione. Non e' giusto ne' equo essere in competizione con imprese sostenute dallo Stato" (29 maggio 2008)

- Maurizio Prato, amministratore delegato di Alitalia: "Questa azienda ha una maledizione, solo un esorcista puo' salvarla" (2 aprile 2008)

- Tommaso Padoa-Schioppa, all'epoca ministro dell'Economia e delle finanze, alla Camera dei Deputati: "tutte le carte ormai sono state giocate. Oltre ad Air France per l'Alitalia c'e' solo il fallimento" (2 aprile 2008)

- Roberto Maroni, attuale ministro dell'Interno: "Alitalia dovrebbe seguire la strada che indica il mercato e il codice civile e portare i libri in Tribunale" (27 settembre 2007)

- Aldo Cazzullo sul Corriere della Sera Magazine: "Far fallire una compagnia aerea a lungo quasi monopolista non era impresa facile. I sagaci amministratori dell'Alitalia ci sono riusciti benissimo; anche perche' il loro compito non era gestire un'azienda con criteri di mercato, bensi' garantire i loro mandanti politici con assunzioni ed elargizioni." (10 aprile 2008)

- Richard Branson, fondatore della compagnia aerea Virgin Atlantic: "Il Governo dovrebbe lasciare morire un albero cosi' vecchio e secco di modo che nuove compagnie italiane con idee migliori la rimpiazzino" (Style Magazine, Corriere della Sera, 30 maggio 2008)

- Qui Lina, dal Corriere della Sera: "Segretucci Parlamentari. Il Governo sfila i soldi, precedentemente assegnati agli handicappati, per darli all' Alitalia. Il paese vola basso" (31 maggio 2008).


COSA DICONO DI ALITALIA

C'era una volta l'Alitalia
DOVE VOLANO LE TASSE DI ALITALIA
ALITALIA: DESTINAZIONE FINALE
CON IL COMMISSARIO NON SI VOLA
CONSOB E LA CORDATA FANTASMA
IL NODO DI MALPENSA
L'INSOSTENIBILE LEGGEREZZA DELL'IRRESPONSABILITÀ
COME RIMETTERE LE ALI AL CARGO
CON AIR FRANCE VOLANO VIA I CAPITALI STRANIERI
DOVE APPRODA IL PRESTITO PONTE
ALITALIA IN CADUTA LIBERA, MA NON I COSTI
ALITALIA: LA RIORGANIZZAZIONE NON PUÒ ATTENDERE
'Vola Alitalia e paga l'Italia'. British e Ryan Air: no a prestiti statali. Iata: follia no a Air France. Deaglio: meglio farla fallire
 
 
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS