Buonasera,
nel settembre 2011 mi è stata notificata una contravvenzione al Codice della Strada, elevata dalla Polizia Municipale, che ho provveduto a pagare il 17 novembre successivo. A distanza di 3 anni e 4 mesi la stessa Polizia Municipale mi ha fatto pervenire (con raccomandata A/R) una “richiesta di integrazione di pagamento”. Poiché la P.M. sostiene che il pagamento della multa è avvenuto oltre i 60 giorni, lo stesso organo accertatore mi invita a pagare il doppio, ex art. 203 C.D.S. In caso di mancato pagamento entro dieci giorni si procederà alla riscossione della cifra rimanente mediante ruolo esattoriale.
Domando:
1)Non ho agli atti la documentazione della data dell’avvenuta notifica del verbale di contravvenzione. Come posso verificare di aver pagato oltre i 60 giorni?
2)Eventuali accertamenti richiesti presso lo stesso ufficio di P.M., per verificare quanto sopra, sospendono l’intimato termine di 10 giorni?
3)Può la Polizia Municipale chiedere di integrare il pagamento della multa dopo 3 anni e 4 mesi?
4)Se tale richiesta è illegittima a chi posso presentare ricorso, atteso che nella richiesta di integrazione di pagamento ciò non è specificato?
5)In ogni caso entro quanto tempo può essere emessa una cartella esattoriale dalla data dell’infrazione al C.d.S.?
Ringrazio e saluto cordialmente
Armando, da Firenze

Risposta:
crediamo si tratti di un avviso bonario, del quale puo' chiedere conto in autotutela le motivazioni della emissione al comando VV.UU.: il ritardo nel pagamento dopo i 60 gg comporta in effetti la piena applicazione della sanzione originaria, con integrazione pari a quanto gia' pagato. !0 gg appaiono un po' pochi, ma se lei non paga nei termini il comune iscrivera' a ruolo il suo debito (entro 3 anni) e potra' emettere o una ingiunzione o una cartella esattoriale tramite Equitalia (entro i due anni successivi).
Qui la scheda per approfondire:
http://sosonline.aduc.it/scheda/cartella+esattoriale_13231.php