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Notifiche: nulle quelle fatte a familiare non convivente (Cassazione, ordinanza n.10543 del 15/4/2019)
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Sentenza 
15 aprile 2019 11:42
 
Il caso riguarda la notifica di una cartella fatta ad un parente del destinatario, dichiaratosi suo convivente, presso un immobile diverso da quello di residenza. In questi casi, secondo la Cassazione, determinate attestazioni contenute nella relata (di notifica) possono essere superate da specifica prova documentale, ovvero non fanno automaticamente fede fino a querela di falso. In altre parole, la relata fa fede solo riguardo a determinate dichiarazioni rese al notificante (in questo caso del parente) ma non anche della loro veridicità.
Nel caso specifico la Corte ha accolto, come prova della falsa dichiarazione e del fatto che il destinatario risiedeva altrove, un certificato di residenza registrato all'anagrafe in data anteriore rispetto alla notifica.
Questo il principio
"Ai fini della validità della notificazione, la parentela e la convivenza tra destinatario dell'atto e consegnatario (quest'ultimo dichiaratosi, nella specie, «familiare convivente») non possono presumersi dall'attestazione dell'agente postale, che fa fede solo delle dichiarazioni a lui rese, non anche dell'intrinseca veridicità del relativo contenuto, sicché il destinatario, che abbia prodotto a confutazione dì tale veridicità un certificato storico di residenza, non è tenuto ad un'ulteriore, impossibile, prova del fatto negativo circa l'assenza di ogni relazione di parentela e convivenza col consegnatario dell'atto (cfr. Cass. nn. 4095/2014, 3906/2012)."
 
 
 
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