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trasloco linea tim fibra
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Lettera 
22 maggio 2018 0:00
 
Buongiorno
sono in procinto di dover affrontare un trasloco, nello stesso comune a distanza di pochi km. Ho attivo da nemmeno 7 mesi un contratto con TIM per il servizio di FIBRA OTTICA. Dovendo traslocare anche quello ho avuto colloqui con vari operatori del 187 i quali mi confermano l'impossibilità di trasferire la fibra direttamente per impossibilità di sistemi informatici TIM, e di procedere seguendo una di queste due alternative:
1) chiedere la disattivazione in totale esenzione spese per loro impossibilità tecnica con PEC e contenuto che mi è stato dettato parola per parola direttamente dall'operatore 187, e la conseguente riattivazione come nuova linea perdendo il numero (non è un problema) al nuovo indirizzo
2) downgrade della vecchia linea da fibra ad adsl, trasloco al nuovo indirizzo dell'adsl, una volta fatto chiedere di nuovo l'upgrade in fibra ottica, e pagando il canone di trasloco di 73.20€
nonostante la prima alternativa mi sia stata consigliata direttamente da TIM e mi hanno anche spiegato i motivi economici (uscite del tecnico) del perchè sono disposti a farlo in esenzione spese, la mia paura è la seguente, ritrovarmi una fattura di cessazione della vecchia linea dell'ordine delle centinaia di euro, dovute a 99€ di disattivazione + 100€ di penale per recesso anticipato + rate mancanti del router fino a fine contratto.
Nell'eventualità si verifichi questa ipotesi che possibilità avrei io di far valere la mia posizione di impossibilità per loro problematiche da sistema e quindi veder annullati tutti i costi?
Grazie
Emanuele, da Lanuvio (RM)

Risposta:
le sue paure sono infondate poichè La legge Bersani del 2007 ha abolito le "penali" per recesso anticipato dei contratti di telecomunicazione (telefonia, pay-tv, etc.), ed ha eliminato i termini di durata dei contratti.
La stessa legge ha tenuto però una “porta aperta” ai gestori telefonici precisando che sono addebitabili le “spese di disattivazione”, a patto che siano giustificate e prestabilite dal contratto.
Negli anni l’Autorità garante si è espressa in molti modi al riguardo, così come il Tar e il Consiglio di stato, considerando che molto spesso i gestori hanno camuffato le penali sotto forma di spese. Il succo è che le spese sono dovute se quantificate dal contratto (piano tariffario) e/o dalla carta dei servizi del gestore e approvate dall'AGCOM.
Quindi il ns. consiglio è di seguire la prima alternativa.
 
 
 
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