Vorrei segnalare quanto segue:
Il 25/3/2015 ho acquistato una confezione di cotolette di pollo biologiche con etichetta Bio Alleva, al prezzo di euro 4,30, presso il negozio 'Ecolandia' di via Trionfale 7048-50 a Roma. Più tardi ho acquistato un'altra confezione di cotolette di pollo, sempre biologiche con etichetta 'Fileni Bio' presso il
supermercato Pim di via Igea 42-44 a Roma, al prezzo di euro 2.
Volendo provare la differenza tra i 2 prodotti, che dalle etichette sembravano provenire da 2 aziende diverse, mi sono accorta che le altre etichette, quelle che riportano la composizione del prodotto, sono identiche in tutto, peso compreso, e leggendo attentamente, ho notato che l'azienda è la stessa, cioè
la Fileni Simar srl, via Martiri della Libertà, 27 a Jesi (An).
Per completezza d'informazione, il prezzo sul prodotto Fileni del supermercato è riportato su etichetta adesiva con la scritta 'NOVITA Euro 2', in modo da attrarre l'attenzione dell'acquirente.
Cioè, la stessa azienda utilizza 2 nomi diversi e 2 prezzi diversi per lo stesso prodotto? Allora mi chiedo a cosa si deve la notevole differenza di prezzo e se la pratica di vendere lo stesso prodotto a prezzi diversi da parte della stessa azienda (il cui nome, ribadisco, appare in modo evidente, solo sul prodotto distribuito al supermercato) sia corretta. Chi decide il prezzo? A
questo punto mi chiedo se i prodotti siano davvero biologici.
Grazie per l'attenzione e resto in attesa di un riscontro
Teresa, da Roma (RM)
Risposta: il prezzo lo decide il dettagliante (talvolta su consiglio del grossista e/o produttore), rispetto a propri parametri di mercato. Quindi non c'e' niente di illegale. Mentre sarebbe illegale se l'etichetta biologica affermasse il falso, ma su questo, per sostenerlo, occorrerebbero analisi dello specifico prodotto.