Devo fare un atto di donazione (mia mamma donante), io beneficiaria. mi sono rivolta a 2 notai per avere un preventivo ed ho scelto il notaio che mi faceva un preventivo di ca 2.000 € inferiore all'altro. Quando ho confermato l'incarico ho chiesto la conferma del preventivo che mi è stata prontamente data. Dopo 2 giorni mi viene comunicato che in seguito ad una comunicazione dell'agenzia delle entrate le imposte sono da calcolarsi sul valore di mercato e non su quello catastale-(metodo da loro adottato) e quindi l'importo aumenta di 1800 €! Mi sono sentita presa in giro perché così il preventivo si allinea a quello dell'altro notaio, quindi penso che sia stata tutta una tattica per prendermi come cliente. Alle mie proteste e richiesta di annullare tutto perché voglio passare ad altro professionista (visto che non ho più fiducia nel personaggio), mi chiedono 500 € per spese sostenute ed onorario. Chiedo a Voi se l'aumento considerevole del preventivo è motivo sufficiente per la revoca dell'incarico e se la richiesta dei 500 € è legittima (io sarei disposta a riconoscere le spese vive ma NON certo l'onorario).
Grazie.
Silvana, da Casarsa Della Delizia (PN)
Risposta:Le riportiamo cosa prevede la normativa, cosi' come spiegata dal notariato stesso (di cui il suo notaio fa parte).
Per i beni immobili donati la base imponibile è determinata considerando:
- per la piena proprietà: il valore venale in comune commercio alla data dell'atto di donazione;
- per la proprietà gravata da diritti reali di godimento: la differenza tra il valore della piena proprietà e quello del diritto da cui é gravata;
- per i diritti di usufrutto, uso e abitazione (vitalizio): il valore ottenuto moltiplicando il valore della piena proprietà per il saggio legale d'interesse e per il coefficiente, relativo all'età del titolare del diritto, come stabilito nell'apposito prospetto previsto dalla legge.
Il valore dei beni immobili e dei diritti reali immobiliari dichiarato dai contraenti può essere soggetto a rettifica da parte dell'ufficio. Non é sottoposto a rettifica il valore degli immobili iscritti in catasto con attribuzione di rendita dichiarato in misura non inferiore al valore catastale, salvo che si tratti di terreni per i quali gli strumenti urbanistici prevedono la destinazione edificatoria.
In breve, è impossibile dire se questo "errore" sia stato fatto con dolo. Certamente è strano che non sapessero che il valore dell'immobile da dichiarare era quello di mercato.
Se è così, potrà contestare la richiesta di Euro 500,00, chiedendo l'annullamento del contratto per vizio della volontà. Si faccia valere con una lettera raccomandata A/R o PEC di diffida:
http://sosonline.aduc.it/scheda/messa+mora+diffida_8675.php
Faccia anche una segnalazione al Consiglio notarile del suo distretto.