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Lettera 
17 settembre 2019 0:00
 
Buongiorno, sono un vostro socio sostenitore consapevole e cercherò di essere più breve e conciso possibile nell’illustrare le motivazioni che mi spingono a chiedere un vostro parere legale.
Nel luglio 2018 ho ricevuto tramite PEC un verbale di accertamento di violazione del codice della strada da parte della Polizia Locale del comune di Sant’Angelo di Piove di Sacco (PD) contro cui ho fatto ricorso alla prefettura di Padova confutandone l’irregolarità e dimostrando la sua completa gestione da parte di azienda privata. Analizzando il pdf del verbale con il Verificatore On Line del Consiglio Nazionale del Notariato (https://vol.ca.notariato.it/it), ho scoperto che i pdf del verbale erano stati firmati digitalmente dall’agente responsabile del procedimento con un certificato di firma non intestato alla Polizia Locale ma intestato all’agente come soggetto privato. Ho fatto inizialmente ricorso al Prefetto di Padova che lo ha respinto ignorando tutte le mie motivazioni (provate tramite copiosa documentazione relativa a tutto il ciclo di gestione e invio dei verbali) e, successivamente, ho fatto ricorso contro l’ordinanza-ingiunzione della Prefettura rivolgendomi al Giudice di Pace di Padova il quale ha anch’egli respinto il mio ricorso con una motivazione generalista e, ignorando ancora una volta i miei motivi di ricorso. A questo punto mi sono arreso ed ho pagato il verbale; tuttavia, vorrei un vostro parere in quanto la beffa che ho subito consiste nell’aver ricevuto in data 10/7/2019 la pec contenente tutti i file pdf relativi alla chiusura del procedimento firmati digitalmente con un nuovo certificato digitale di firma, intestato questa volta al nominativo dell’agente e riconducibile questa volta alla Polizia Locale di Sant’Angelo di Piove di Sacco, a dimostrazione che quanto da me indicato nei miei ricorsi in merito all’utilizzo di certificati digitali non appartenenti alla P.A. corrispondesse a verità, altrimenti non mi spiego il motivo del cambio del certificato di firma che, tra l’altro, ha una data di creazione che corrisponde al periodo in cui la Polizia Locale ha ricevuto il mio ricorso con le osservazioni relative alle irregolarità. Volendo andare in fondo alla questione, in data 5/08/2019 ho inviato una pec alla Polizia Locale (e allego alla presente il documento inviato e che probabilmente illustra meglio quanto scrivo) chiedendo spiegazioni in merito al repentino cambio del certificato di firma digitale; ricevendo una risposta alquanto evasiva dalla Polizia Locale ho insistito inviando un nuovo sollecito tramite pec per avere le informazioni richieste e attualmente sono in attesa di una risposta. Concludo questa mia chiedendo un Vostro parere per sapere se ci possono essere i presupposti per intraprendere una nuova azione legale o eventuali altre azioni contro il Comune di Sant’Angelo di Piove di Sacco. Vi ringrazio per l'attenzione e rimango a disposizione per ogni eventuale altra informazione.
Cordiali saluti.
Guido, dalla provincia di MI

Risposta:
la sua ultima richiesta, come ci sembra che lei già sappia, non ha valore legale ed é, nel caso le rispondessero (non sono obbligati) solo per sua soddisfazione. Le motivazioni che lei adduce hanno un certo valore... ma se la sente per questo di fare ricorso in appello (entro un mese se la sentenza le è stata notificata o entro sei mesi se è stata solo depositata), con tutto quello che comporta un ricorso in appello (avvocato, etc.)?
 
 
 
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