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Ecobonus 110% in Condominio
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Lettera 
21 settembre 2021 0:00
 
Lo scorso anno è stata deliberata l’accettazione di una proposta da parte di un General Contractor (srl) per la fornitura di interventi in Ecobonus 110%, attraverso diverse fasi sequenziali e facendosi carico di ogni spesa che sarebbe rendicontata nel costo complessivo dell’incarico nella Fase 2.
In Fase 1 : studio di fattibilità, progetto esecutivo asseverato da tecnico iscritto ad albo professionale, elenco prezzi e computo metrico asseverato, visto di conformità che attesta la sussistenza dei presupposti per la detrazione d’imposta.
Nella Fase 2 : approvazione progetto esecutivo, ecc., sottoscrizione del contratto d’appalto delle opere commissionate come da progetto esecutivo, congiuntamente alla sottoscrizione della cessione del credito d’imposta alla stessa ditta s.r.l.
Nella Fase 3 : Certificazione Collaudo Finale, ecc.
Dopo 10 mesi abbiamo ricevuto solo una presentazione di prodotti che la ditta intende utilizzare per la riqualificazione energetica dell’edificio, ecc. Dopo un sollecito a mezzo mail per la fornitura dei documenti di progetto, l’amministratore ha convocato un’assemblea in cui ha suggerito “stranamente” di chiedere alla ditta solo lo studio di fattibilità in quanto ad avviso dell’ingegnere che curerà la direzione dei lavori, è sufficiente a deliberare i lavori secondo la legge dell’ecobonus 110% (quindi senza asseverazione, ape), inoltre la ditta vuole un mandato già dopo lo studio di fattibilità.
E’ evidente in tal modo, una modifica peggiorativa a quella già offerta. Avendo dubbi sulla serietà ed affidabilità della ditta, chiedo :
1)Sarebbe legittima la prosecuzione del rapporto con la ditta con questa alternativa, visto la presenta di un documento di offerta precedente che offre maggiori certezze visti i requisiti di accesso all’ecobonus 110% e tutele prima della sottoscrizione del contratto d’appalto ?
2)Nel caso l’assemblea con la maggioranza semplice di 1/3 dei millesimi, deliberasse gli interventi in ecobonus 110% ricevendo solo lo studio di fattibilità senza asseverazioni, conferendo un mandato a proseguire l’attività della ditta con costituzione di fondi, ecc., avrei modo di tutelarmi da dissenziente o sarò costretto ad accettare tutto quanto ciò comporta ?
3)La riqualificazione prevede anche l’istallazione di impianto fotovoltaico condominiale se venisse approvato con la stessa maggioranza semplice, sarebbe legittimo ? Oppure essendo un impianto con un notevole intervento su tutta la superficie del lastrico solare condominiale è necessaria la maggioranza di 500 millesimi ?
4)Potrei da dissenziente, dichiarare di non voler usufruire dei benefici del fotovoltaico, quindi non partecipando a nessuna spesa anche futura per manutenzione, guasti, ecc.
Rigraziandovi, Cordiali Saluti
Giuseppe

Risposta:
i suoi comprensibili dubbi non possono che essere sollevati in assemblea regolarmente convocata e deliberante a maggioranza semplice. Come dissenziente puo' eventualmente SOLO impugnare la delibera, o una sua parte, a termini di legge, ma non sottrarsi agli obblighi in essa estesi a tutti condomini.
Sull'installazione di un impianto fotovoltaico sul lastrico solare puo' essere sollevato legittimamente una obiezione (art. 1120 cc) sulla alterazione della "destinazione della cosa comune e di impedire agli altri condomini di farne uso secondo il loro diritto", qualora l'energia sia a vantaggio di un solo condomino.
 
 
 
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