Buongiorno,
recentemente ho eseguito dei lavori di ristrutturazione di un bagno nella mia abitazione. Questi lavori hanno previsto modifiche sia dell’impianto idraulico che elettrico. Al termine dei lavori, ho richiesto ad entrambi i professionisti, per quanto riguardava le rispettive competenze, le dichiarazioni di conformità degli impianti concernenti unicamente le modifiche da loro effettuate.
Nella fattura emessa dall’elettricista, mi trovo ora una voce di spesa ammontante a 150 euro per “DICHIARAZIONE DI CONFORMITA”. Poiché ritengo che le verifiche sulla sicurezza dell’impianto e la dichiarazione di conformità delle modifiche eseguite a regola d’arte siano una mia richiesta lecita in qualità di committente oltre ad essere previsti per legge quando i lavori siano commissionati ad una Ditta abilitata e registrata alla Camera di Commercio, non trovo corretto dover pagare alcun importo aggiuntivo oltre al costo della manodopera e del materiale utilizzato.
Desidero quindi chiedervi se la mia opinione sia corretta e, in tal caso, come mi devo comportare con il professionista in questione.
Ringrazio anticipatamente per l’attenzione. Distinti saluti,
Michela, da Padova (PD)
Risposta:lei ha straragione: la D.C. e' obbligatoria! in questo caso si faccia valere con una lettera raccomandata A/R o PEC di diffida:
http://sosonline.aduc.it/scheda/messa+mora+diffida_8675.php, intimando il ritiro della indebita richiesta.
Tuttavia potrebbe essere che l'artigiano abbia voluto riferirsi alla dichiarazione di rispondenza (D.R.) che riguarda la compatibilita' della nuova porzione di opera elettrica con l'impianto originario. Tale richiesta del committente non e' di per se' un obbligo dell'elettricista, ma puo' essere affidata anche a tecnici professionisti terzi, con cio' configurandosi un incarico a parte da retribuire.