Buona sera,
il 1 settembre 2014, ho acquistato un abbonamento annuale, presso una palestra. Prima di stipularlo ero indecisa, perchè incerta sulla possibilità di frequentare. Mi è stato detto di non preoccuparmi, che l'abbonamento era eventualmente cedibile a un terzo. Non essendo riuscita a frequentare fino ad ora, ho deciso di cedere l'abbonamento ad un'amica dal 1 aprile al 31 agosto 2015. Immaginando che ciò avrebbe potuto comportare un eventuale nuovo piccolo costo di assicurazione, essendo questa nominativa. Specifico che per me
l'iscrizione a fini assicurativi era costata 50 euro annui. Ho quindi recentemente telefonato alla palestra e mi hanno detto che mi avrebbero passato una persona competente che avrebbe risposto al mio quesito. Questa ha inveito dicendo che volevo fare il bagarino, che il prezzo attuale è superiore a quello del mio abbonamento e che l'eventuale amica avrebbe dovuto pagare un nuovo abbonamento. Ha quindi concluso dicendo, di inviarle l'amica presso la palestra, che le avrebbero fatto vedere le nuove promozioni. Quando le ho ribadito che mi stavo informando sulla cessione del "mio" abbonamento, mi ha
detto che la stavo disturbando, chiudendomi il telefono in faccia. Ora volevo proporre la richiesta via mail chiedendo la possibilità di cessione o rimborso dell'abbonamento e se possibile vorrei inserire per conoscenza anche l'Aduc. Mi interesserebbe un vostro parere.
Grazie. Un cordiale saluto.
Laura, da Torino (TO)
Risposta:andrebbe in primo luogo letto il contratto di abbonamento per verificare se, effettivamente, questo preveda la possibilità di cessione dell'abbonamento o se tale possibilità sia invece esclusa (accade infatti di frequente che per convincere i clienti ad abbonarsi promettano di tutto e che poi leggendo il contratto si scopra che le promesse non corrispondono alla realtà).
Ad ogni modo, l’art. 1260 del codice civile dice che: “Il creditore può trasferire a titolo oneroso o gratuito il suo credito, anche senza il consenso del debitore, purché il credito non abbia carattere strettamente personale o il trasferimento non sia vietato dalla legge. Le parti possono escludere la cedibilità del credito; ma il patto non è opponibile al cessionario, se non si prova che egli lo conosceva al tempo della cessione”.
Ciò significa che, a meno che il contratto di abbonamento non lo escluda, Lei può cedere la Sua tessera a un terzo in quanto è da ritenersi indifferente per il debitore (palestra) a chi fornire la prestazione contrattuale.
Si faccia quindi valere con una lettera raccomandata A/R o PEC di diffida ad adempiere:
http://sosonline.aduc.it/scheda/messa+mora+diffida_8675.php