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cartella di pagamento ag. entrate
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Lettera 
11 maggio 2024 0:00
 
Salve,
in data 22/04 ho ricevuto una cartella che mi invita a pagare € 2.274,00 (IRPEF 1.710 + sanzioni e interessi) per minor IRPEF pagata su TFR.
A loro risulta avermi già segnalato da pagare solo l'IRPEF con raccomandata in COMPIUTA GIACENZA al 01/08/2023.
Sono stato alle PT e han detto di aver tentato la consegna della raccomandata in data 26/06/23 e lasciato avviso, poi nuovo tentativo in data 29/06 e lasciato nuovo avviso, poi per un mese la racc. era giacente in ufficio PT fino al 01/08 COMPIUTA GIACENZA.
Io e mia moglie eravamo in ferie ma in casa c'era mio figlio, inoltre abito in un condominio di 24 famiglie, possibile che nessuno gli abbia aperto consentendogli di lasciare gli avvisi nella mia cassetta postale?
Io non ho ricevuto alcun avviso e la cassetta era intatta.
Ho qualche dubbio su dove possa esser stato messo l'avviso, di certo lasciato fuori vicino ai campanelli con certezza di mancato recapito.
Cosa posso fare per cercare di non pagare la sanzione e gli interessi (circa € 550) dovuti probabilmente al servizio PT e non alla mia volontà.
Anche la minor irpef versata, cosa c'entro io con i calcoli del consulente del lavoro?
Possibile che debba pagare per il comportamento di altri???
Potete dirmi qualcosa? grazie
Vincenzo, da Rufina (FI)

Risposta:
le posizioni del postino e del consulente devono essere tenute distinte.
Per il servizio postale, se lei è sicuro che la cartolina non sia stata immessa deve promuove in Tribunale un apposito giudizio che è quello di querela di falso.
Le dichiarazioni rese da Poste, e dai suoi addetti, infatti fanno piena prova sino a querela di falso.
L'azione è abbastanza rischiosa perché il postino potrebbe sostenere di non aver trovato nessuno disposto ad aprire il portone oppure di aver provveduto a lasciare l'avviso che qualcuno volontariamente o involontariamente ha sottratto.
Molto meglio, meno costoso e più veloce, chiedere una rateizzazione del debito.
Diversa, invece, è la posizione del consulente.
Una volta accertata che il minor pagamento non sia dipeso da altri fattori ma esclusivamente da un errore del consulente allora potrà agire nei confronti dello stesso, in base alla qualifica professionale rivestita, chiedendo che sia egli a provvedere al pagamento delle sanzioni
 
 
 
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