Ho acquistato un abito da sposa in un atelier. Martedì scorso, a meno di un mese dal matrimonio, durante la prova, mi sono ritrovata un abito che davanti verso destra aveva il tulle tagliato più corto rispetto all’altro lato e allo stesso sottogonna.
Al momento della prima prova avventura il 19 marzo, la sarta aveva preso l’orlo su un paio di scarpe non definitive fornite dall’atelier stesso. In quel momento avevo specificato che per la seconda prova avrei portato quelle definitive scelte da me e lei mi aveva assicurato che non avrebbe toccato la lunghezza( ci sono persone testimoni che possono confermare ciò), Invece purtroppo non è stato così. La titolare, oltre ad affermare che effettivamente era tagliato storto, non ha mai chiesto scusa, anzi lei e collaboratori hanno cercato di convincermi che nella parte davanti l’abito andasse più corto, nonostante avessi più volte ribadito che io lo volevo lungo che toccasse terra. Due giorni dopo, mi hanno fatta ritornare per riprovarlo dopo averlo stirato, poiché il tulle è un tessuto che con il calore può allungarsi. Nonostante ciò il difetto permane. cosa posso fare nei confronti dell’atelier? Quali sono i miei diritti in merito?
Grazie mille
Antonella, dalla provincia di RE

Risposta:
in caso di rifiuto diretto ad intervenire per ripristinare la conformita', una volta documentato fotograficamente l'anomalia, si faccia valere con una lettera raccomandata A/R o PEC di messa in mora
intimando l'adempimento riparatore altrimenti ritenendo risolto il contratto con rimborso degli anticipi sul saldo versati fin ora. Se il difetto non fosse particolarmente visibile potra' in alternativa richiedere almeno una riduzione proporzionale sul prezzo di acquisto.
Nel caso in cui la società non accolga la sua richiesta, può scegliere se attivare un tentativo di conciliazione stragiudiziale presso la camera di commercio o il Giudice di Pace, oppure adire le vie legali. Qui le schede sull'argomento:
camera di commercio
giudice di pace