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Lettera 
1 settembre 2000 0:00
 
1-Set-00
Tipo_Form.............CONSIGLI
RICHIESTA.............Buongiorno Vi scrivo per avere un consiglio sul come comportarsi in relazione al comportamento dell'Enel che naturalmente approfitta pesantemente della sua posizione di monopolio.
Nell'ultima bolletta per la fornitura dell'energia elettrica viene dichiarato che sono stati ricalcolati i consumi e le componenti tariffarie lire/KW e lire/cliente dal 17/12/1999 (data di attivazione del servizio) al 20/6/2000 (data dell'ultima bolletta) sostituendo la tariffa per l'abitazione di residenza con quella per l'abitazione non di residenza in quanto sostengono che non gli e' stato presentata la documentazione anagrafica che consiste nella dichiarazione sostitutiva di certificazione (autocertificazione)comprovante la residenza anagrafica dell'intestatario del contratto.
Sono sicuro di averla inviata e ne posseggo la fotocopia.
Ora mi hanno detto che devo richiedere un certificato storico di residenza in carta da bollo da 20.000 e con la lettura del contatore andare nei loro uffici di zona a valutare la possibilita' di essere rimborsato.
Mi domando non e' sufficiente il rinvio della autocertificazione? Sono sicuro di avere il diritto al rimborso (l'attuale ammontare e' di circa 10 volte l'usuale bolletta) ma entro quanto? Posso evitare di pagare l'ammontare della bolletta e aspettare quella ricalcolata giusta?
Grazie e arrivederci.

Risposta:
Se le viene richiesta tale documentazione, (poiche' non essendo una P. A. hanno il diritto di richiedergliela) e' giusto che gliela fornisca. Pero', poiche' potrebbe essere contestabile questa loro metodologia -sarebbe piu' legittimo non attivarle la linea sino alla consegna della documentazione voluta, oppure minacciarla di contabilizzarle le cifre come abitazione non di residenza se entro un termine non inoltra la documentazione, invece che provvedere arbitrariamente- suggeriremmo di inviare -tramite raccomandata A/R, assolutamente prima della scadenza della fattura- la documentazione richiesta, ingiungendo di provvedere allo storno della fattura in questione ed alla riemissione di quella corretta entro e non oltre un termine di giorni dal ricevimento, specificando che -essendo inconsistente la motivazione da loro addotta per l'emissione della loro fattura, in assenza di qualsivoglia contestazione precedente- adira' le vie legali per ottenere il rimborso di quei danni che dovesse trovarsi a subire a causa del loro comportamento.
Sia chiaro che cosi' rischia il distacco: piu' sicuro sarebbe pagare e ingiungere il rimborso entro un termine -con tanto di interessi- minacciando in tal caso le vie legali.
Vero e' pero', se lei non ha problemi, nel caso le distacchino la fornitura dopo una lettera come la prima, un giudice di pace con un minimo di senso del giusto dovrebbe accordarle danni certamente superiori.
Cio' comunque non la esime -lo ribadiamo perche' le sia chiaro- dal presentarle l'atto cosi' come loro hanno diritto di avere.
 
 
 
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