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Lettera 
31 agosto 2000 0:00
 
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Tipo_Form.............CONSIGLI
RICHIESTA.............Gentile Direzione,
volevo approfittare della Vs. cortesia per chiedervi un semplice consiglio.
Oggi 30/8/00 alle 17, 40 a Perugia, ho lasciato la mia automobile parcheggiata su delle strisce blu, provvedendo logicamente ad esporre (sull’apposito porta tagliando di cui e’ provvista la mia autovettura sul lato sinistro del parabrezza) il tagliando "gratta e sosta" appena acquistato al bar antistante.
A scadenza dell’orario pagato (18,40) sono tornato alla macchina ed ho avuto la spiacevole sorpresa di rilevare sul tergicristallo sulla destra del parabrezza, la presenza di un bollettino postale precompilato e, spillato ad esso, un foglietto di circa 3 x 10 cm sul quale c’era scritto (riporto quasi integralmente per dovere d’informazione):
"Verbale 150/74547 = Egregio utente oggi 30/8/2000 ore 17,59 l’autovettura targa sostava in Perugia in Via M. Angeloni senza pagare la tariffa. Ai sensi delle condizioni di sosta esposte e visto l’art. 1382 C.C. e l’art. 17 comma 132 L. 127/97, La invitiamo entro 10 gg da oggi al pagamento della penale Lire ..... sul C/Cintestato a (societa’ gestore dei parcheggi di Perugia). Decorso tale termine si procedera’ al recupero in via giudiziaria
Infine il "documentino" specifica la matricola dell’accertatore (quindi non sembra essere stato un vigile urbano).
Sperando che la mia descrizione sia stata esaustiva, volevo chiedervi, che diritti d’appello ha un semplice cittadino di fronte ad un chiaro errore da parte dell’accertatore (probabilmente un po’ superficiale nel lo svolgere le sue attivita’)? E quindi devo pagare la multa in ogni caso?
Posso ricorrere se sul bollettino e’ specificato il valore in Euro mentre sul verbale sono specificate solo le lire Italiane?
In particolare, immagino che sia difficile dimostrare la disattenzione dell’accertatore avendo come semplice prova un "gratta e sosta" acquistabile in qualsiasi momento.
Ma se cosi’ fosse, allora mi chiedo:
- e’ giusto che chi paga attraverso il parcometro ha, in questo caso, una prova oggettivamente più sostenibile rispetto a chi paga attraverso il "gratta e sosta";
- non sarebbe più corretto eliminare il gratta e sosta quale strumento di pagamento del parcheggio, o per lo meno, avvisare l’utente che in casi come questi, lo stesso non e’ oggetto probante?
Certi di una Vs. sollecita risposta Vi ringrazio anticipatamente.

Risposta:
Premesso che il ricorso non deve farlo ora ma solo contro l'eventuale e futura multa che le verra' notificata, la sconsigliamo di contestare il fattore "Euro": e' una forzatura interpretativa che non viene condivisa da praticamente nessuno. Cio' che e' indispensabile e' dimostrare che di fatto lei aveva gia' pagato la tariffa. Il problema e' come dimostrarlo. Sarebbe indispensabile che avesse delle testimonianze: altrimenti -giusto o sbagliato che sia- le probabilita' di vincere il ricorso sono esigue (salvo il contestare -a suo tempo, entro 30 gg dalla notifica del verbale- la mancata custodia del veicolo: esistono sentenze in tal senso).
 
 
 
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