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Lettera 
1 agosto 2000 0:00
 
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RICHIESTA.............Il sottoscritto ha stipulato 5 anni fa' due polizze di pensione integrativa, una con la banca s. paolo, l'altra con le assicurazioni generali. Oggi ho chiesto di chiuderle e ritirare il versato,  e mentre la banca mi ha restituito solo la cifra versata, le assicurazioni Generali mi vogliono rimborsare solamente il 60% del versato, come e' scritto nel contratto. Questa postilla non l'avevo notata poiche l'assicuratore era un mio amico a cui avevo chiesto espressamente se allo scadere dei 5 anni potevo ritirare il tutto senza penale, e lui mi ha rassicurato che non avrei perso nulla. Quello che vi chiedo e' perche' due polizze uguali abbiano queste differenze,   possono questi signori trattenersi,  non so a quale titolo un 40% del versato? Posso agire contro di loro per riottenere l'importo versato completamente?
Sinceramente mi sembra un vero sopruso da parte di queste assicurazioni, ed e' possibile informare di questo l'opinione pubblica in modo tale che queste polizze cessino di esistere per la tutela del consumatore.
In attesa di una vostra risposta saluto cordialmente.

Risposta:
Indipendentemente da cio' che le e' stato detto a voce, vale solo quanto specificato sui due contratti. Trattandosi di due compagnie diverse, entrambe possono avere notevoli differenze nell'effettuare il rimborso. Comunque, si accerti per prima cosa che le clausole contrattuali relative al rimborso vengano rispettate dalle due agenzie, e soprattutto che non siano vessatorie. Altrimenti invii una raccomandata A/R agli interessati, ingiungendogli di provvedere a essere adempienti, specificando che altrimenti sara' costretto a fare causa. Non si dimentichi di dettare un termine preciso di giorni per aver una risposta.
Noi avremmo comunque una spiegazione di quanto avvenuto, che riteniamo sia adatta anche al suo caso: la maggior parte delle polizze pensionistiche italiane sono a doppio binario: una parte -30/40% del premio pagato- viene destinata al settore infortuni/morte. L'altra parte va a finire nel pensionistico. Ne deriva che in caso di morte, il capitale a cio' destinato frutta un certo importo (solitamente piuttosto alto, mentre quanto versato nel pensionistico e' come gettato via). Invece, se non si muore nel periodo, le cifre a tal fine accantonate, vengono praticamente "gettate" al vento: cio' che rende ai fini pensionistici e' solo il capitale a cio' destinato. Sono insomma due polizze in una. Se vive, vale una polizza, se muore, vale l'altra.
Cio' e' naturalmente e perfettamente legittimo: ovviamente sarebbe meglio scegliere le polizze piu' consone ai propri interessi.
 
 
 
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