testata ADUC
Senza Titolo
Scarica e stampa il PDF
Lettera 
1 agosto 2000 0:00
 
Sono andato in un negozio di elettronica ora dello scontrino 18.01, dovevo comprare un cavo SCSI per il mio computer. Ho chiesto al commesso il cavo che mi serviva in modo specifico. Torna con un adattatore (manco un cavo). Pago (32.500 lire) e torno a casa. Mi accorgo che l'adattatore non va bene (connettore sbagliato confezione in plastica non aperto! ). Torno al negozio ore 18.16 (orologio digitale del negozio) con confezione e scontrino (e scheda del mio pc). Chiedo alla commessa di sostituire il pezzo. Mi chiede dove l'ho comprato, se li da loro. Le dico di si. Mi chiede quando le dico 15 minuti fa. Guarda il cavo. Guarda la scheda. Mi risponde che non lo hanno. Mi propone di farmi un buono per il prezzo da me pagato. Mi rifiuto e mi dice che loro non possono darmi i soldi indietro avendo fatto lo scontrino e che se io non avessi chiesto lo scontrino me li avrebbero dati... Vabbeh. Insisto per i soldi e mi dice di no. Mi propongono di aspettare se un cliente comprava qualcosa attorno a quella somma a cui non serviva lo scontrino me li ridavano... li per li accetto.
Dopo circa 30 minuti d'attesa al caldo (negozio in pieno sole) un po' alterato rivolgendomi alla commessa le faccio notare che non posso stare qui per tutta la serata rispondendomi che se non viene nessuno non sa cosa farci... le faccio notare che io di legge ho il diritto di essere rimborsato (avevo letto in passato qualcosa su qualche newsgroup...). Non si degna di rispondermi. Entrano dei clienti ma le cifre si aggirano sulle 10-20 mila lire. Ore 19.25 entra un signore. Chiede una pila per il cellulare. 39.000 e rotti. La commessa gli chiede se gli serve lo scontrino. Lui dubbioso chiede perche', e lei risponde (con tono come se la colpa fosse mia)... "c'e' questo ragazzo che ha comprato il pezzo sbagliato, vuole i soldi indietro ma non posso darglieli, se a lei non serve lo scontrino restituisco i soldi al ragazzo" lui sempre titubante dice che non gli serve. Lui paga e la commessa gli da il resto. La signora mi restituisce 32.000. Chiedo anche le 500 (sono genovese o no? : ))) ). Praticamente me le lancia come se in torto ci fossi io.
Me ne vado inca...volato nero. Riparto sgommando...
Ho fatto bene?  Avevo ragione?  Avevo torto? 
Grazie.

Risposta:
Quella dello scontrino e' una fesseria, poiche' era sufficiente effettuare uno storno.
Occorre pero' verificare se lei abbia diritto al rimborso: se e' stato lei a sbagliare la richiesta (come ci sembra, altrimenti avrebbe dovuto accorgersene immediatamente, mentre -forse non sicuro delle misure- prima ha voluto provare il pezzo -anche senza scartarlo), non ha diritto ne' a sostituzione ne' a rimborso. Se invece l'errore fosse del rivenditore o il pezzo fosse difettoso, ha certamente diritto al rimborso.
Attenzione per la prossima volta, perche' tale diritto non c'e'.
 
 
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS